TORINO – “I danneggiamenti e le devastazioni di molti locali e negozi delle vie del Centro di Torino hanno dei responsabili che devono essere puniti con pene severe ed esemplari. Questi cittadini devono essere risarciti totalmente da questi criminali.” È la dichiarazione di Eugenio Bravo , Segretario provinciale del SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia).
“Solo l’encomiabile professionalità delle forze dell’ordine – prosegue Bravo – ha acconsentito di assicurare alcuni di questi rivoltosi alla giustizia ed impedito che una vera e propria guerriglia urbana si trasformasse in una più grave è deprecabile tragedia urbana.
Solidarietà e plauso alla Questura, alle forze dell’ordine, ai colleghi delle volanti e dei Reparti Mobili che a rischio della loro incolumità, hanno svolto un grande lavoro in difesa della città e di coloro che legittimamente volevano manifestare.”
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“Il legittimo diritto a manifestare e a protestare da parte di coloro che si sentono “defraudati” o “ingannati” dallo Stato, – continua – che assume misure draconiane per fronteggiare la diffusione del COVID 19,non ha e non può avere nulla a che vedere con le inaudite aggressioni premeditate, con le bombe carta, mazze ferrate, e con le violenze perpetrate da soggetti facinorosi travisati, che non perdono occasione per dimostrare il loro odio verso lo Stato, la democrazia e le forze dell’ordine, cercando di destabilizzare il Paese.
I violenti rivoltosi non sono vittime della crisi economica causata dal Coronavirus e dalle conseguenti misure limitative, ma sono i guastatori delle legittime proteste, delle categorie produttive, vere vittime della tragica situazione economica.”
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E aggiunge: “Non si tratta più di auspicare, ma di pretendere che siano previste leggi severe verso chi ormai per professione tende a distruggere le pubbliche vie al suo passaggio, i negozi, i locali e mette a ferro e fuoco la città, perpetrando violenze nei confronti delle forze dell’ordine che, grazie alla loro professionalità, rappresentano la reale tenuta dello Stato.
Ma se non seguiranno condanne severe che invertano, senza equivoci, la tendenza alla troppa tolleranza e sottovalutazione di queste violenze, le forze dell’ordine continueranno a fare da cuscinetto, per non dire carne da macello, tra i facinorosi e l’inerzia del Governo che dovrebbe dare risposte concrete a chi, per colpa dell’epidemia, vede la sua vita lavorativa distrutta.”
“Non è più il tempo dei grandi proclami, – conclude Eugenio Bravo – la rabbia di chi si sente abbandonato dallo Stato potrebbe diventare incontenibile ed essere cavalcata ad arte dalle fazioni pseudo-ideologiche.
Temere “la rabbia dei miti” è una impeccabile asserzione; ed è ancora più grave quando questa rabbia viene cavalcata da rivoltosi criminali.
La Polizia è indubbio che farà sempre la sua parte, sarebbe ora che anche il Governo faccia la sua e intervenga con aiuti reali alle categorie economicamente a rischio.”
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