mercoledì 11 Dicembre 2024

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TORINO – Alle Molinette, per la prima volta in Europa, un trattamento radioterapico preciso e mirato

Permette di irradiare senza colpire i tessuti sani

TORINO – Per la prima volta in Europa è stato effettuato un avanzatissimo e rivoluzionario trattamento radioterapico che segue il movimento del tumore durante la respirazione e permette di irradiare in maniera precisa e mirata senza colpire i tessuti sani su un uomo di 85 anni, affetto da una neoplasia polmonare, presso l’ospedale Molinette di Torino.

La Radioterapia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Umberto Ricardi), è il primo Centro in Europa ad avvalersi di una sofisticata tecnologia di ultima generazione per il “tracking” respiratorio, che consente di monitorare il movimento del tumore durante il trattamento radioterapico e di adattare di conseguenza i fasci di irradiazione. Grazie a questa novità sarà possibile offrire ai pazienti affetti da determinati tumori polmonari trattamenti ancora più precisi e sicuri, risparmiando notevolmente i tessuti sani ed offrendo una valida opportunità terapeutica anche a pazienti anziani e fragili.

TORINO – Alle Molinette, per la prima volta in Europa, un trattamento radioterapico preciso e mirato

La soluzione Synchrony, integrata nel sistema per radioterapia Tomoterapia Radixact, prevede la modellizzazione del movimento respiratorio sulla base dell’acquisizione di immagini radiografiche e la sua successiva correlazione con la posizione di marker posizionati sul torace del paziente, attraverso l’impiego di un sistema di camere ad infrarossi.

Questa metodica innovativa è stata testata sinora solo in tre centri al mondo (due americani ed uno giapponese).

Il primo paziente trattato è stato un uomo di 85 anni, con diagnosi di neoplasia polmonare in stadio iniziale, non operabile per l’età e per la grave compromissione della funzionalità respiratoria. Proprio la particolare criticità della situazione respiratoria dell’anziano paziente avrebbe reso non proponibile, in quanto troppo rischioso, il trattamento radioterapico ablativo tradizionale che in genere viene proposto in tali situazioni cliniche come alternativa all’intervento chirurgico. La nuova soluzione tecnica ha invece reso possibile l’ottenimento di un piano di cura assolutamente ottimale in termini di rispetto del polmone sano, offrendo quindi al paziente la possibilità di poter essere adeguatamente curato.

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