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CACCIA – Nuove regole in Piemonte: le dichiarazioni di Preioni e Leone (Lega)

“Un intervento normativo che finalmente affronta con buonsenso l’emergenza dei danni causati dalla fauna selvatica”

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CACCIA – Ha nuove regole la caccia in Piemonte, approvate in Consiglio regionale nell’ambito della votazione dell’Omnibus, collegato al Riparti Piemonte.

“Abbiamo votato a larga maggioranza le variazioni derivanti dalla revisione degli articoli dal 16 al 27 del DDL 83/2020 riguardanti l’agricoltura e, appunto, la caccia – spiega Claudio Leone, consigliere regionale della Lega – portando l’accertamento dei danni da fauna selvatica e attività venatoria e la loro prevenzione come materia regolamentata dalla Regione Piemonte. Abbiamo, inoltre, introdotto come specie cacciabili allodola, fischione, codone, folaga, canapiglia, marzaiola, pernice bianca. Abbiamo previsto il divieto dell’esercizio dell’attività venatoria da parte proprietario o il conduttore di un fondo con richiesta motivata entro trenta giorni dalla pubblicazione del piano faunistico-venatorio regionale. La Regione si è fatta carico di determinare in modo adeguato le dimensioni spaziali e faunistiche dei singoli ambiti venatori, coinvolgendo i cacciatori nella gestione e nella salvaguardia dei beni faunistico-ambientali”.

cacciatori

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“Un intervento normativo che finalmente affronta con buonsenso l’emergenza dei danni causati dalla fauna selvatica – aggiunge il presidente dei consiglieri del Carroccio Alberto Preioni – e che allinea il Piemonte alla normativa nazionale sulla caccia. Il tutto garantendo la sicurezza dei cacciatori e fornendo nuovi strumenti di sostegno economico ai comprensori alpini e ai nostri ambiti territoriali”.


“Il cacciatore residente in Piemonte – continua il presidente della terza commissione Leone – fissa la propria residenza venatoria nell’Ambito territoriale di caccia o nel Comprensorio alpino dove ritira il proprio tesserino venatorio regionale. Ulteriori ammissioni sono consentite, previo consenso dei rispettivi organi di gestione, nel rispetto del numero totale di cacciatori ammissibili. Fatto salvo che il prelievo nei confronti della tipica fauna alpina, è comunque limitato al solo comprensorio di residenza venatoria mentre i cacciatori residenti in altre regioni o all’estero possono essere ammessi secondo rigidi parametri”.

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“La Giunta regionale – conclude il leghista Leone – potrà regolamentarne il prelievo di ungulati e la caccia sarà consentita da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. Per gli ungulati si potrà proseguire fino ad un’ora dopo il tramonto. Abbiamo, inoltre, aumentato l’attenzione alla sicurezza imponendo di indossare bretelle o capi di abbigliamento con inserti di colore ad alta visibilità, anche ai soggetti impegnati in attività di controllo faunistico e non solo ai cacciatori”.

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