martedì 1 Luglio 2025
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SETTIMO TORINESE – Alta adesione allo sciopero dei lavoratori NBT

“Il protocollo è stato attivato solo in parte”

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SETTIMO TORINESE – Alta adesione della NBT di Settimo Torinese allo sciopero dichiarato dalla FIM-CISL che si è tenuto ieri 25 marzo dopo le insistenti richieste sindacali dei giorni scorsi per chiedere la messa in atto di tutte le procedure aggiuntive previste dal Protocollo Ministeriale 14 marzo per gli ambienti di lavoro.

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Alla NBT (Numero Blu Torino), che ha rilevato una parte dei lavoratori di Olisistem a Settimo Torinese, i 150 dipendenti gestiscono la Filiale On line (Internet Banking) di Intesa San Paolo. Di fatto un Call Center con postazioni ravvicinate in una unica sala open space con molteplici turni di lavoro.

“L’ attivazione minima del protocollo da parte aziendale ovviamente c’è stata ( sanificazione ambienti, disposizione a scacchiera delle postazioni per rispettare il metro di distanza, concessione di ferie/permessi per applicare le distanze) – dichiarano i Sindacati – ma per la tipologia di ambiente e di turnistiche la Fim-Cisl ha chiesto l’attivazione di tutte le altre specifiche del protocollo, quale la riduzione ulteriore del personale al lavoro, una rimodulazione dei turni per diminuire i contatti, oltre alle protezioni aggiuntive (mascherine).

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Aggiunge Vito Bianchino Fim-Cisl: “Il governo ha ritenuto questa attività essenziale. Allora per i lavoratori devono esserci le garanzie di poter lavorare in piena sicurezza…in una sala open space con molti cambi turno in cui si incrociano più lavoratori, l’unica soluzione è lo smart working, ma sembrerebbe che Banca Intesa San Paolo sia in ritardo con i meccanismi per attivarlo”

Per la FIM-CISL, in attesa dell’attivazione dello smart working, è necessario ridurre il numero di lavoratori in azienda, attraverso una momentanea cassa integrazione per mettere in sicurezza maggiormente l’ambiente di lavoro e per permettere l’arrivo delle mascherine da distribuire ai lavoratori. Una richiesta fattibilissima, a scapito certo di un disservizio momentaneo, che non può che essere assolutamente secondario rispetto al rischio di contagio al Covid19 tra i lavoratori

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La risposta di NBT è stata però negativa; per loro la cassa integrazione può partire solo fra una settimana e nel rispetto anche del mantenimento degli attuali livelli di servizio.”

“Si commenta da solo il comportamento di NBT e anche di Banca Intesa San Paolo – conclude Vito Bianchino – nel non garantire con urgenza l’avvio dello smart working su ogni servizio per lei svolto. Se anche in questo momento prevalgono le normali logiche del profitto rispetto all’emergenza sanitaria in corso qualcosa di profondamente sbagliato c’è davvero in questo sistema economico”

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