TORINO – Simpatica iniziativa quella messa in campo dal Museo Egizio di Torino.
Una ricerca interessante dal punto di vista storico, ma soprattutto che tende a sdrammatizzare questo periodo pesante, dovuto al Coronavirus: studiare i geroglifici per capire come si salutavano.
Metodi alternativi in questo periodo dove la raccomandazione è “evitare contatti fisici”.
Sui social, il Mueso, scrive: “E’
difficile riscoprire come ci si salutasse al tempo dei faraoni…ma
i geroglifici possono aiutarci in questi giorni in cui
dobbiamo trovare nuova modalità di “contatto”!
Alcuni segni,
che determinano parole e verbi, raffigurano gesti che usiamo ancora
oggi.”
Ed ecco che l’uomo inginocchiato con le braccia alzate davanti a sé e i palmi aperti verso l’altra persona, significa adorazione, accompagnato dalla parola “dwA”, mentre con un solo ginocchio a terra e le braccia alzate lateralmente con la mani parallele alle orecchie, si abbina alla parola “HeH” , nome di una divinità che personificava l’infinito, il che può significare “tantissimo”.
Senza dubbio un’iniziativa singolare che può solo far sorridere, in questo periodo di preoccupazione.
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore
Per restare sempre informato, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.