TORINO – Infermieri degli ospedali in isolamento; Nursind pone l’accento sulla carenza di risorse

“Non aver previsto un immissione massiccia di nuovi infermieri comporterà gravi conseguenze”

TORINO – Infermieri in isolamento per via del Coronavirus e grossa carenza di personale.

Per Nursind grande preoccupazione per i colleghi impegnati in prima linea nei pronto soccorso, ma non solo.
Si moltiplicano infatti i casi di pazienti risultati positivi e di conseguenza quelli di componenti del personale infermieristico posti in isolamento domiciliare per essere venuti a contatto con i pazienti.
Situazione che ha visto coinvolti già diversi ospedali. “Le Molinette, dove tutti i colleghi del turno pomeridiano di ieri sono stati posti in isolamento ad esempio o i colleghi del San Luigi, anch’essi posti in isolamento domiciliare sempre nella giornata di ieri.
Ci chiediamo chi coprirà i turni considerato anche che i carichi di lavoro continueranno ad aumentare e probabilmente anche gli infermieri che saranno posti in isolamento visto il rischio.
Prenderemo infermieri dalle sale operatorie facendo saltare gli interventi? Prenderemo infermieri dai reparti senza poter poi assistere i degenti ? Qual’è la strategia dell’unità di crisi?
Colleghi che non sono neanche potuti tornare a casa vivendo insieme ad altre persone e poste in isolamento in altri luoghi. Colleghi che hanno a casa persone con malattie croniche che rischiano di più.
A fronte di una situazione che peggiorerà – dichiara Nursind – seppur con tutte gli interventi posti in atto, non aver previsto un immissione massiccia e straordinaria di infermieri, tempestiva e preventiva che noi rivendichiamo dall’inizio, è un atto irresponsabile poiché la situazione ampiamente prevedibile e di cui ci assumerà le responsabilità se non si corre presto ai ripari.

Colleghi che non percepiscono neppure l’indennità di malattie infettive, nonostante abbiano un rischio elevato. A fronte di una nostra richiesta, avanzata da tempo, arrivano solo elogi ed applausi di cui non sappiamo più che farcene. La celebre frase “armiamoci e partite” sembra calzare bene in questo caso.”

E conclude: “Sono stati annunciati letti di terapia intensiva e ospedali dedicati, ci chiediamo con quale personale. Noi non ci stiamo. E’ il momento di investire sulla più grande risorsa umana e professionale che sta gestendo questa emergenza. Se non ci saranno provvedimenti urgenti, pur comprendendo il momento, non esiteremo ad avviare, responsabilmente, azioni di protesta.”



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