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CANAVESE – Potere decisionale ai Sindaci e deroga per gli abbruciamenti agricoli

Le linee del provvedimento approvato nella sede legislativa della Regione dalle commissioni Agricoltura e Ambiente

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CANAVESE – Più potere decisionale ai sindaci e deroga di trenta giorni per gli abbruciamenti agricoli, a favore dei Comuni montani e di quindici per quelli di pianura.

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Sono queste le linee del provvedimento approvato in sede legislativa dalle commissioni Terza (Agricoltura) e Quinta (Ambiente) in Regione Piemonte.

“Il divieto di abbruciamento di materiale vegetale, nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo dell’anno successivo – spiega il presidente della Terza Commissione di Palazzo Lascaris Claudio Leone – potrà essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali, per un massimo di trenta giorni, anche non continuativi, per i Comuni montani, e per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura.”

“Le deroghe sono decise dai sindaci con propria ordinanza – proseguono al termine della seduta legislativa i Consiglieri canavesani Andrea Cane, Mauro Fava e Gianluca Gavazza – fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo che prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili.”

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“Gli abbruciamenti – sottolineano Cane, Fava Gavazza e Leone- sono una normale pratica agricola nei  territori canavesani e favoriscono il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti. Abbiamo facilitato un processo senza dimenticare che, nei periodi come questo di massimo rischio per gli incendi boschivi, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata”.

“Questo provvedimento – conclude l’onorevole della Lega Alessandro Giglio Vigna – va di pari passo con il provvedimento di cui l’anno scorso mi sono occupato a livello parlamentare sugli sfalci e le potature urbane e private, che grazie all’impegno della Lega non vennero assimilati per Legge ai rifiuti speciali come follemente chiedeva l’Europarlamento. Solo chi vive le realtà come il nostro Canavese comprende l’assurdità di obbligare aziende, comuni, e privati a conservare, catalogare e smaltire gli sfalci e le potature come rifiuti speciali. In continuità al lavoro Parlamentare con cui abbiamo arginato la follia europea,  i nostri Consiglieri in Regione hanno lavorato per correggere una norma creata da chi il territorio se lo ricorda solo in campagna elettorale. Ancora la Lega dimostra di essere, a tutti i livelli, il partito del buon senso.”

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