TORINO – “In questi giorni ci sono molte dichiarazioni trionfali per i risultati ottenuti nel 2019 dalla Questura di Torino, soprattutto in merito al numero di arresti, ma i cittadini devono sapere qual è il prezzo pagato dai poliziotti di Torino “– dichiara Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato della Polizia di Stato – Dietro questi risultati, che ci riempiono d’orgoglio e interrogano tutti sull’esito dell’iter giudiziario di fronte alla inesistente certezza della pena, ci sono infatti le storie di donne e uomini in divisa, sempre più sotto pressione, che svolgono ogni giorno la loro mission con amore e convinzione e non per inseguire primati.”
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“ I record devono essere lasciati agli atleti, che si allenano ogni giorno con le migliori dotazioni e con l’età giusta, mentre i poliziotti torinesi hanno affrontato un 2019 durissimo che li ha visti penalizzati pesantemente”
“Oltre ad avere il contratto scaduto da un anno e gli straordinari non pagati da 16 mesi, come in tutta Italia, a Torino abbiamo dovuto fare i conti con la continua negazione di giorni di ferie e recuperi riposo, con la mal sopportazione e gli ostacoli posti alla fruizione di diritti quali permessi studio e L. 104 e finanche con la movimentazione d’Ufficio dei colleghi non abbastanza “produttivi” .
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“Un clima pesante, a cui si aggiungono ovunque i doppi turni svolti per assicurare i servizi richiesti di controllo del territorio e di ordine pubblico, che ha provocato un diffuso e giustificato malcontento.”
“Ci auguriamo quindi che oltre a pubblicizzare i risultati raggiunti, grazie all’attività degli operatori, si faccia una seria analisi dei costi benefici per il personale, perché non solo anche i poliziotti hanno dei diritti, ma anche per la lapalissiana constatazione che donne uomini delle forze dell’ordine devono poter svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni psico fisiche per assolvere appieno al delicato compito al servizio del cittadino”
“ Quello che è certo è che saremo ancor più vigili e più presenti per denunciare e limitare la compressione dei diritti dei poliziotti torinesi”.
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