TORINO – Un accostamento ardito e allo stesso tempo meraviglioso quello che ha visto l’allestimento nelle sale auliche di Palazzo Cisterna della mostra “I mondi di Primo Levi: una strenua chiarezza” a cura di Città metropolitana di Torino e del Centro internazionale di studi “Primo Levi” nell’ambito dell’intenso calendario di celebrazioni per il centenario della nascita.
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Tra stucchi e arredi d’epoca, tra lo scalone di marmo e i corridoi aulici si stagliano scale metalliche in alluminio, pannelli illuminati, percorsi a tunnel che disegnano gli aspetti della vita di un uomo che è stato chimico, scrittore, deportato nel campi di sterminio di Auschwitw, testimone della storia più drammatica del ‘900 e divulgatore agli studenti, padre di famiglia, cittadino torinese.
Giovedì pomeriggio 10 ottobre l’inaugurazione della mostra che resterà aperta ad ingresso libero fino al 31 dicembre, rivolta ai cittadini e soprattutto alle scuole per continuare ad urlare il messaggio dell’Olocausto in questi tempi confusi del presente, dove si sdoganano con facilità termini ed atteggiamenti fascisti, dove si assiste senza sdegno ad episodi di discriminazione e di antisemitismo drammatici.
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Lo hanno ricordato con profonde e sobrie parole i relatori dell’inaugurazione: il vicesindaco metropolitano Marco Marocco, la vicepresidente del consiglio comunale della Città di Torino Viviana Ferrero, il presidente e il direttore del Centro internazionale di studi “Primo Levi” Ernesto Ferrero e Fabio Levi e Dario Disegni a nome del comitato delle celebrazioni per il centenario della nascita.
La mostra, ideata e realizzata a cura di Fabio Levi e Peppino Ortoleva, allestita dall’arch., Cavaglià è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.
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