IVREA – Il caldo torrido crea problemi un po’ ovunque, soprattutto nell’ospedale di Ivrea.
Alcuni parenti di persone ricoverate presso il reparto ortopedia (e non soltanto) lamentano la mancanza di condizionatori d’aria o ventilatori nelle stanze, cosa che rende pesante il periodo di ricovero dei pazienti, soprattutto degli anziani, e anche il lavoro del personale ospedaliero.
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Le segnalazioni ci sono giunte in redazione, e sono giunte anche al Sindacato preposto. Sulla questione infatti interviene il Nursind, Sindacato delle Professioni Infermierisitche.
“Nonostante le nostre segnalazioni che avvengono già da alcuni anni, – dichiara Giuseppe Summa, Segreteria Provinciale Nursind – l’azienda si fa trovare impreparata nuovamente a gestire l’ondata di caldo che mette a rischio la salute dei pazienti nei reparti di degenza. Grave inadempienza vista la difficile situazione climatica.”
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“Abbiamo effettuato alcune rilevazioni della temperatura e in alcuni servizi e reparti di degenza si arriva a superare una temperatura ambientale di 34°. Secondo il testo unico della sicurezza sul lavoro la temperatura ottimale è indicata fra i1 9 e i 26gradi ed è preciso obbligo del datore di lavoro la tutela della salute di operatore e pazienti, assicurando nei locali un microclima idoneo.
Molti servizi sono sprovvisti di condizionatori e quei pochi presenti sono vecchie malfunzionanti. Vogliamo ricordare che queste condizioni aumentano notevolmente il carico di lavoro oltre al rischio di complicanze peri pazienti.”
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“E’ evidente la necessità di una maggiore igiene, maggior ricambio della biancheria, maggior idratazione in particolare per i pazienti anziani, senza voler parlare degli stati febbrili, medicazioni ecc. Facciamo notare inoltre – conclude Summa – che anche i farmaci, pena un loro deterioramento dovrebbero essere conservati ad una temperatura adeguata.
Siamo costretti pertanto, dopo numerose segnalazione e in assenza di interventi da parte dell’azienda, a rivolgerci nuovamente alle autorità competenti per tutelare un diritto. Abbiamo scritto allo spresal competente per territorio e all’ispettorato del lavoro affinché verifichino se sussistono le condizioni climatiche adeguate per operatori e degenti.
Prendiamo atto ancora una volta di quanto l’azienda sia inadempiente in termini strategici rispetto alla tutela dell’operato dei lavoratori e di conseguenza della tutela della salute dei cittadini ricoverati presso i nostri ospedali.”
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