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BORGARO TORINESE – Una bella doccia gelata di inizio primavera quella che il Comune di Borgaro ha ricevuto nel pomeriggio di giovedì 9 aprile.
La questione nota a tutti era la denuncia da parte del sindacato di Polizia Locale DICCAP aveva fatto al Comune di Borgaro in merito alle dichiarazioni rilasciate sia sui Social che agli organi di stampa in merito alla delicata questione Polizia Locale Borgarese. Il Giudice del Lavoro Matteo Buffoni ha accolto il ricorso presentato dal sindacato in questione.
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“Condotta antisindacale” del Comune di Borgaro ha stabilito il giudice, per aver permesso al comandante, Massimo Linarello, di pubblicare sulla pagina Facebook del Comune le seguenti dichiarazioni “Dopo un giusto periodo di riflessione, credo che sia giunto il tempo anche per il Comandante di fare chiarezza su alcuni fatti che stanno interessando il Corpo di Polizia Locale. Anzitutto occorre ridimensionare lo stato di agitazione sindacale. L’attivazione dello sciopero è partito solamente da un sindacato autonomo di categoria rappresentativo di qualche iscritto all’interno del corpo. Nulla è pervenuto dalle storiche confederazioni sindacali. Mi permetto infine una considerazione sulle modalità di effettuazione della protesta.
Ho assistito negli anni a varie forme di sciopero, ma non mi era mai capitato di vedere che una sola sigla sindacale, senza alcun contraddittorio con il Comandante, attivasse lo stato di agitazione del personale senza aver verificato quanto presuntivamente affermato dai suoi iscritti. Nemmeno mi era mai capitato di vedere il mancato coinvolgimento, nemmeno informativo, delle storiche confederazioni sindacali. Questo lascia molto a cui pensare”. Il Giudice, oltre a condannare il Comune di Borgaro a pagare la somma di 6000 euro, dovrà inoltre pubblicare sui propri canali istituzionali copia del decreto. In merito a questa questione il Sindaco Claudio Gambino ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito: “Ho letto attentamente la sentenza – commenta il sindaco Claudio Gambino – Il giudice ha confermato l’accusa di condotta antisindacale in merito ad alcune esternazioni fatte dal comandante della polizia locale, Massimo Linarello, sugli organi di informazione e sulla pagina Facebook della nostra Città. Dichiarazioni che sono state ritenute lesive della dignità del sindacato, con il giudice che ha disposto la rimozione di quelle dichiarazioni dalla pagina Facebook del Comune di Borgaro e la pubblicazione del testo integrale della sentenza.
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Mi preme sottolineare, però, come sia un atto che non riguarda un atteggiamento persecutorio del Comune contro un dipendente o un singolo lavoratore. È comunque una sentenza e come tale deve essere rispettata. Così come tengo a precisare come siamo stati condannati a pagare le spese legali alla controparte, non a pagare una multa. Nei prossimi giorni pubblicheremo, sia sul sito internet comunale sia sulla pagina Facebook, la sentenza, in modo da ottemperare a quanto disposto dal giudice”. I gruppi di minoranza Movimento Cinquestelle nella persona dei consiglieri Alessandro Carozza e Cinzia Tortola e nel gruppo di Marco Guerino Latella hanno voluto commentare. Il Gruppo Latella afferma: “ Abbiamo appreso della conclusione della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti gli Agenti di Polizia Municipale, da un parte ed il Sindaco ed il Comandante della Polizia Locale, dall’altra.
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A questo proposito ci sentiamo di affermare con fermezza che, grazie agli atteggiamenti poco felici (per non dire arroganti) assunti da qualcuno, si è senza dubbio persa un’altra occasione di dialogo e confronto tra Ente e dipendenti oltre a far spendere ai Borgaresi fior di quattrini – per i non addetti al lavoro oltre 10.000 euro – per una vicenda che da subito è parsa paradossale agli occhi di tutti. Con buona pace di chi tenta di screditare il lavoro degli altri! Con buona pace delle tasche dei Borgaresi che, per l’ennesima volta, dovranno far fronte all’incompetenza ed incapacità di qualcuno!Sempre vicini agli Agenti della Polizia Municipale ci auguriamo che possano ricevere al più presto le giuste scuse pubbliche “. Il movimento Cinque Stelle afferma: “Siamo venuti a conoscenza che il giudice del lavoro in seguito all’udienza del 27/03/19 riguardante la denuncia da parte della sigla sindacale DICCAP in difesa del corpo della polizia locale ha condannato l’Amministrazione di Borgaro Torinese per comportamento anti sindacale a un risarcimento.
Il giudice si è pronunciato condannando a pagare 6000 euro di (soldi pubblici, soldi di tutti i cittadini borgaresi) per aver leso l’onorabilità pubblica della sigla sindacale e della possibilità di esercitare il diritto sindacale. Ordina al Comune di Borgaro Torinese di astenersi, per il futuro, da comportamenti analoghi a quello sopra descritto, cioè dal pubblicare sulla propria pagina Facebook o comunque sul suo sito internet “istituzionale” scritti lesivi della libertà sindacale del DICCAP; Ordina al Comune di Borgaro Torinese di affiggere una copia del presente decreto nelle proprie bacheche per un periodo di trenta giorni; Ordina al Comune di Borgaro Torinese di pubblicare il dispositivo del presente decreto, per un periodo di trenta giorni, sulla sua pagina Facebook e sul suo sito internet; Condanna il Comune di Borgaro Torinese alla integrale rifusione delle spese di lite sostenute dal DICCAP, che si liquidano in euro 6.000.
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Quindi dalla sentenza riscontriamo come avevamo già ampiamente detto tempo fa tramite un comunicato stampa, che la cosa migliore sarebbe stata ascoltare il corpo dei vigili urbani e con il dialogo arrivare a un punto d’incontro per poterli far lavorare al meglio e in sinergia con l’amministrazione comunale. Inoltre visto le problematiche e la vertenza sindacale da parte del corpo dei Vigili urbani, la cosa che curiosamente ci ha lasciati stupefatti e che questa amministrazione con decisione del Sindaco nomina con un incarico dirigenziale il Comandante della Polizia Locale di Borgaro Torinese proprio in data 01/04/19 con un indennità aggiuntiva annua di 12.000 €. Ma i fatti ci danno ragione, questa amministrazione è inadeguata ad amministrare perché si rivolge in modo arrogante e senza ascoltare le richieste da parte dei suoi dipendenti. Tutto ciò spiega l’elevato numero di richieste di mobilità che i dipendenti fanno per poter andar via da questo Comune“.
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