TORINO – Una passeggiata per Stefano Leo, voluta dagli amici per chiedere verità e giustizia per la morte del 33enne ucciso in zona Murazzi, sabato 23 febbraio con una coltellata alla gola.
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L’iniziativa si è tenuta nel pomeriggio di ieri, domenica 31 marzo con la partecipazione del Sindaco Chiara Appendino, dei famigliari, degli amici.
E proprio in serata c’è stata una svolta nelle indagini condotte da Carabinieri e Procura della Repubblica di Torino, con il fermo, alle 23,30, di S.M. un 27enne cittadino italiano di origini marocchine con piccoli precedenti penali, ritenuto l’autore dell’omicidio di Stefano Leo. Le numerose fonti di prova raccolte nonchè il lavoro investigativo condotto in questo mese ha consentito ai Carabinieri e ai Pubblici Ministeri titolari delle indagini di trovare i primi riscontri, tra cui la presunta arma del delitto e le dichiarazioni confessorie rese dal fermato presso il Comando Provinciale dei Carabinieri.
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Il giovane, nel pomeriggio di domenica 31 marzo, poche ore dopo la marcia organizzata dagli amici e dal padre di Stefano Leo, si è presentato spontaneamente per riferire sull’omicidio in Questura la quale, a titolo collaborativo, ha immediatamente avvisato i Carabinieri che procedono per l’episodio delittuoso. I militari lo hanno allora condotto presso gli uffici del Comando Provinciale di via Valfrè dove, alla presenza del difensore di fiducia, è stato formalmente interrogato.
Dopo i dovuti preliminari accertamenti sulla dinamica raccontata i carabinieri continuano le indagini per la raccolta di ulteriori riscontri al delitto ai fini di chiarirne anche il movente.
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