BORGARO TORINESE – Chiesa Santi Cosma e Damiano gremita oggi, lunedì 31 dicembre, per i funerali dell’ex sindaco Vincenzo Barrea.
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Presenti tutti i sindaci dell’area metropolitana con il Sindaco Chiara Appendino, il Governatore Sergio Chiamparino, l’assessore regionale Antonio Saitta e il segretario provinciale del Pd Mimmo Carretta.
Grande commozione. Tutti stretti intorno alla bara con sopra la fascia tricolore e la sciarpa della sua amata Juve, per porgere l’estremo saluto a Vincenzo Barrea.
Il feretro, partito dall’abitazione dell’ex Sindaco, seguito da un folto corteo con i Gonfaloni dei Comuni dell’area Metropolitana, ha sostato un attimo davanti al Municipio, prima di raggiungere la Chiesa dove don Stefano Turi ha officiato la funzione.
Presente anche Cristina Chiabotto, borgarese, che ha ricordato quando nel 2004 fu eletta Miss Italia: allora era Sindaco Vincenzo Barrea e fece organizzare una festa in città per accoglierla.
Commovente e toccante il discorso del Sindaco Claudio gambino. Lo pubblichiamo qui, integralmente:
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“Ciao Vincenzo,
bello scherzo che mi hai fatto, qui oggi all’ultimo dell’anno davanti a questa marea di persone a darti l’ultimo saluto. Tutti sanno che amavi gli scherzi ma così mi sembra un po’ troppo. Ho messo quella che chiamavi la cravatta da battaglia, ho provato a fare il nodo come mi hai insegnato a fare tanti tanti anni fa, ma di sicuro non è venuto bene con la fossetta al centro come volevi tu.
Siamo in tanti oggi qui raccolti per darti l’ultimo saluto, un’intera città, una comunità che si stringe intorno alla tua Barbara, una donna splendida che ti ha donato felicità e serenità; a Maria Concetta sorella ma negli ultimi dieci anni anche un po’ mamma; a papà Franco un grand uomo a cui la vita ha riservato tante, forse troppe sofferenze, al tuo cognato e amico Eugenio e ai tuoi adorati nipoti per i quali resterai per sempre lo zio Pimpi. Siamo qui in questa chiesa che dieci anni fa hai inaugurato da Sindaco insieme al Vescovo, a don Osvaldo e a don Beppe. Questa chiesa che ci parla di te come tanti altri edifici e luoghi della nostra Borgaro, ci racconta della storia di un grande amore, l’amore di un Sindaco per la sua città e l’amore di una città per il suo Sindaco.
Quanti giri in macchina ci siamo fatti per le strade di Borgaro per vedere se i lampioni erano a posto, se l’erba era tagliata o se c’erano buche da riparare nelle strade. Una roba da pazzi che come hai sempre detto solo chi fa l’amministratore può capire.
Per tanti anni hai amministrato prendendoti cura della nostra Borgaro. Prima come Assessore da giovane Ingegnere appena laureato, poi da Sindaco infine ancora da Consigliere Comunale. In questi anni hai insegnato tanto innanzitutto dando l’esempio: sei stato un amministratore appassionato, capace e competente. Ci hai insegnato che amministrare vuol dire prendersi cura della città, delle persone e dei loro problemi.
E oggi siamo in tanti a doverti dire grazie per questo insegnamento e per il lavoro che hai svolto. Oggi qui con noi ci sono tanti ragazzi e ragazze, alcuni forse non più tanto giovani, che grazie a te si sono avvicinati alla politica e sono diventati la classe dirigente della nostra città.
Mancherà a loro, ma soprattutto mancherà a me, la tua figura: una figura di riferimento con cui confrontarci nei momenti difficili. Perchè come mi hai insegnato quando fai il Sindaco, a dispetto di quello che tutti pensano, sei un uomo solo e io oggi con la tua scomparsa mi sento ancora più solo. Oggi che uno strano destino ti ha portato lassù vicino alla tua amata mamma, hai lasciato in noi un vuoto terribile. Ognuno di noi ti deve qualcosa e oggi tutti noi siamo un po’ più poveri. La cosa migliore che possiamo fare per onorare la tua memoria e il tuo ricordo è continuare a lavorare per il bene della città, con impegno e passione come ci hai insegnato. I tanti attestati di stima e affetto che arrivano in questo terribile momento, sono a dimostrazione che ciò che hai fatto non muore con te, ma resta in mezzo a noi come fulgido esempio per continuare negli anni a venire ad operare per il bene della comunità. E che dire della tua attività nell’Unione dei Comuni e in Città Metropolitana?
Sicuramente hai dimostrato di avere una visione politica e una preparazione che andavano oltre i confini della nostra città, al punto che oggi il tuo grande amico Aldo Corgiat ti ha ricordato come un politico local che pensava su area vasta. Niente male per te che sei partito bambino da “Romagna Mia” e sei cresciuto, e diventato grande, insieme alla tua Borgaro. Hai visto quante autorità, quanti sindaci, quanti gonfaloni, un bel riconoscimento importante, come i tanti attestati di stima che arrivano in queste ore da tanti amici ma anche da tanti avversari politici che ti riconoscono spessore, visione e soprattutto competenza.
Un bel riconoscimento per te che provieni da una famiglia semplice della Basilicata, origine lucana di cui sei sempre andato fiero, caro Vincenzo. Quante battaglie abbiamo fatto insieme, e quante ne abbiamo vinte, non ultima la più importante quella che ci ha visto impegnati a difendere la tua onorabilità. Un valore che come dicevi sempre non ha prezzo! Tu che per anni hai servito la città e che, come hai sempre detto, hai finito di fare il Sindaco più povero di quando hai iniziato, hai dovuto difenderti dall’infamante quanto assurda accusa di peculato. Noi sapevamo in cuor nostro che si trattava di un attacco immotivato e che si sarebbe risolto con l’archiviazione e così è stato. Ma quanto hai sofferto per questa ingiusta accusa. Ma ne sei uscito a testa alta più forte di prima. A proposito di storie di un grande amore come non ricordare il tuo amore per la Juve quest’irrazionale passione che ci ha fatto fare 24 ore di macchina, per arrivare a Manchester e vedere Montero sbagliare il rigore decisivo. Morale il Milan che alza la Champions mentre noi uscivamo in lacrime dallo stadio per fare 24 ore di viaggio di ritorno in silenzio. Proprio qualche giorno fa, come ogni anno, ci siamo detti che questo è l’anno buono e che saremmo andati a vedere la finale insieme! Non so se sarà l’anno buono, ma di sicuro non potremmo andarci insieme….la tua fede bianconera conosciuta soprattutto dagli amici granata che durante l’anno non smettevi di torturare con messaggi in attesa del derby, che poi come sempre vincevamo noi, con seguito di tuoi messaggi di presa in giro e loro messaggi di recriminazioni su rigori e arbitri.
Infine caro amico voglio ricordarti per la tua grande umanità, alcuni hanno detto che avevi un atteggiamento arrogante. Io invece come tanti altri che ti hanno conosciuto bene posso dire che dietro a quell’apparenza rude, quell’arroganza affettuosa, si celava una persona dall’animo buono che si è sempre spesa per gli altri. Fortunatamente nel tuo mandato da Sindaco non sono mancate le occasioni per poter aiutare le persone in difficoltà. Una volta mi hai detto che le vere soddisfazioni di un sindaco sono le persone a cui si riesce a risolvere un problema e a giudicare dalla partecipazione e dall’affetto dimostrato dalle persone in questi tristi giorni, di soddisfazioni devi averne avute tante. Ti prometto che cercheremo di non piangere la tua assenza nella convinzione che da lassù continuerai a proteggere la tua città. Sei stato un grande sindaco, un grande amico e un fratello! Ciao Vincenzo”
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