venerdì 2 Giugno 2023

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Intervista al Professor Stefano Calvieri

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di Alessandra Hropich scrittrice per Bibliotheka Edizioni e You Can Print

Incontro per Voi lettori di ObiettivoNews il Professor Stefano Calvieri, Professore di Malattie cutanee e veneree, Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso l’Università La Sapienza e Direttore della Clinica Dermatologica, oltre che Direttore D.A.I di Ematologia, Oncologia, Dermatologia.

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Domanda: Professore, ci racconti dei suoi inizi.
Risposta: Ho iniziato nel 1973, ho quarantacinque anni di servizio da raccontare. E non sono figlio di medici.

Domanda: Direttore, volendo fare una battuta scherzosa, possiamo affermare che Lei non è un figlio d’ arte.
Risposta: Esattamente. Ho iniziato prima come assistente incaricato, poi ho continuato come Assistente ordinario. Sempre facendo ricerca, prima mi occupavo di linfomi, quindi di cellule staminali dell’epidermide.

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Domanda: Ci racconti ancora qualcosa della sua interessante Professione.
Risposta: Sono il “papà” delle malattie rare delle quale iniziai ad occuparmi nel 1983. Epoca del primo caso di Microscopia della cute, il primo caso della sindrome gigante assonale di cui erano stati scritti solo undici casi al mondo con lo studio ultrastrutturale del nervo femorale.

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Domanda: Dopo, cosa è cambiato?
Risposta: Da quel momento, il Professor Fois, di Siena, un Luminare, iniziò a mandarmi campioni di cute, capelli, unghie di bambini con diagnosi generica di deficit statuto ponderale e mentale per arrivare a una diagnosi più precisa. Da lì in poi mi interessai sempre più alle malattie rare. Nel 2001 arriva il Decreto ministeriale, in base al quale viene istituita la Rete per le Malattie Rare in Italia e il Registro Nazionale presso l’Istituto Superiore di Sanità.
Nel 2003, in seguito a delibera regionale del Lazio, viene attivato il Registro Regionale, dove vengono inserite le schede relative ai pazienti affetti. Nel 2012 viene inaugurato lo Sportello delle malattie rare del Policlinico Umberto I.

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Domanda: Chi opera presso lo Sportello di cui parla?
Risposta: Sono presenti le Associazioni dei malati, personale infermieristico qualificato e vi si alternano vari specialisti. Il Policlinico é l’ Ospedale che, nel settore delle malattie rare, ha più pazienti limitatamente alla Regione Lazio.

Domanda: Professore, perché la necessità di aprire uno Sportello?
Risposta: L’ idea é scaturita dall’esperienza, infatti, normalmente questi pazienti hanno una storia caratterizzata da numerose peregrinazioni prima di trovare la struttura in cui risolvere la loro problematica..
Per completare l’ opera in questa direzione, facciamo Seminari per studenti e Master per i medici al fine di fornire elementi utili a sospettare una malattia rara. In questi casi il paziente verrà inviato allo Sportello e, qui, nel caso in cui il dubbio venga confermato, preso in carico dagli specialisti competenti.

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Domanda: Professore, lei davvero ha una mole di lavoro non indifferente.
Risposta: Mi interesso soprattutto  di oncologia dermatologica. Infine, presso la clinica dermatologica vengono seguite, oltre tutte le malattie dermatologiche di più frequente osservazione, anche pazienti affetti da patologie dei capelli e del cuoio capelluto, da ulcere e ferite difficili da psoriasi e da disordini immunoallergologici. Sono autore di trecento pubblicazioni e di testi specialistici. .

Domanda: Quali sono gli obiettivi futuri?
Risposta: Continuare a studiare i meccanismi che regolano le barriere, ovvero i vari epiteli, la mucosa orale, digestiva, le vie urinarie, le vie aeree superiori ed inferiori perché l’ integrità delle barriere é fondamentale per la sopravvivenza.

Domanda: Per concludere, Professore, cos’è la barriera di cui parla?
Risposta: L’ insieme dei tessuti che dividono ciò che é dentro il nostro corpo da ciò che è fuori.

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© Riproduzione riservata

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