BORGARO TORINESE – La notizia dello sciopero indetto dagli agenti di polizia municipale di Borgaro ha destato molti commenti e molte perplessità nel mondo politico locale.
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Per comprendere a fondo la faccenda facciamo un passo indietro alcuni giorni or sono: gli agenti di polizia Municipale hanno affisso un comunicato che indiceva uno sciopero generale per la giornata di giovedì 22 Novembre dalle 13.00 alle 20,00 proprio in occasione del consueto mercato settimanale borgarese. Era da molto tempo che i “ Civich “ borgaresi denunciavano condizioni di lavoro insostenibili, orari di lavoro spesso modificati e continuo aumento di richieste di interventi, nonché i pessimi rapporti che si sono creati tra il personale in servizio e il responsabile hanno portato a questa drastica decisione.
La Borgaro politica ha apertamente condannato questa scelta, e il primo ad intervenire in merito è stato il Sindaco Claudio Gambino che in una nota ha dichiarato “ Sulla decisione da parte degli agenti di polizia locale di proclamare lo sciopero per il 22 novembre, occorre precisare come lamentarsi di carichi di lavoro eccessivi non rappresenta la realtà. E’ noto a tutti che nell’ultimo anno con il distacco di Mappano abbiamo perso abitanti e territorio (che inevitabilmente significa meno lavoro) senza nessuna riduzione di personale al comando.”
“Per quanto concerne l’orario di lavoro dei vigili – continua Gambino – , oggi lavorano su due turni tra le 7 e le 20 di sera per 6 giorni. Nulla di paragonabile ai tempi del 6 giorni su 6, domeniche comprese, dell’Unione Net con tre turni fino all’una di notte. Di recente abbiamo implementato e migliorato l’attrezzatura e l’abbigliamento a disposizione degli stessi agenti investendo notevoli risorse economiche. Rivendicare carichi di lavoro eccessivi o condizioni di lavoro insopportabili vuol dire fare affermazioni scorrette e poco obiettive incomprensibili per la gente comune, soprattutto in un momento di crisi come questo del settore privato dove i lavoratori rischiano di perdere dall’oggi al domani il loro posto di lavoro.”
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“Abbiamo ricevuto alcune richieste di mobilità da parte di tutti i settori, – Conclude Gambino – compreso il Comando di Polizia Locale, che per ora non possono essere prese in considerazione perché andrebbero a pregiudicare il funzionamento di una macchina amministrativa complessa. Ricordo che c’é ancora la partita aperta con Mappano che non ci permette in questo momento di fare libere scelte sul personale. Sul teso clima di lavoro il Comandante Linarello è una molto preparata e professionale il cui operato, compreso quello dei vigili, é pienamente apprezzato dall’amministrazione. Sarebbe scorretto fare paragoni col passato ma è evidente a tutti che l’operato del Comandante e degli agenti ha portato negli ultimi due anni ad un netto miglioramento delle condizioni di sicurezza della Città”.
Dopo alcuni giorni di silenzio nella giornata di oggi il comandante Massimno Linarello ha voluto esternare le sue posizioni con una lettera inviata a tutti gli organi di Stampa: “ Dopo un giusto periodo di riflessione, credo che sia giunto il tempo anche per il Comandante di fare chiarezza su alcuni fatti che stanno interessando il Corpo di Polizia Locale. Anzitutto occorre ridimensionare lo stato di agitazione sindacale. L’attivazione dello sciopero è partito solamente da un sindacato autonomo di categoria rappresentativo di qualche iscritto all’interno del corpo. Nulla è pervenuto dalle storiche confederazioni sindacali. Ciò premesso, sin da quando sono giunto a Borgaro nel 2017 i fascicoli personali dei dipendenti erano già pieni di ripetute richieste di nulla osta per la mobilità verso altri enti. Le richieste di mobilità sono un dato comune e pacifico di tutti gli enti pubblici, non c’è nulla di anormale. Dietro ad ogni richiesta ci sono sempre le stesse motivazioni di carattere personale: per la maggior parte l’avvicinamento a casa e in rarissimi casi le aspettative di crescita professionale. Per intenderci, l’avvicinamento a casa è stato chiesto anche per andare a lavorare nei comuni confinanti o limitrofi visto il grande disagio derivante dalla distanza del luogo di lavoro. In un solo caso per tornare nella regione di origine.”
“Le richieste di mobilità riguardavano ora come allora tutti i settori del comune. – continua Linarello – Non c’è nessuna emergenza che riguarda la Polizia Locale. Le stesse persone che avevano presentato domanda in passato, le hanno ripresentate in questi ultimi due anni. Il Sindaco ha già chiarito perfettamente quali sono le motivazioni che in questo momento impediscono l’accoglimento delle richieste dei dipendenti: in primis la questione dei rapporti tra i comuni cedenti e quello di Mappano, nonché la garanzia di funzionamento della macchina comunale. Le motivazioni del diniego sono sempre state date ai diretti interessati nelle opportune sedi e confermate nelle risposte scritte consegnate personalmente. Nessuno può lamentare di non essere stato ascoltato. A questo si aggiungono due verità incontrovertibili: nessun agente di Borgaro ha presentato domanda per andare in mobilità nel comune di Mappano benché il percorso di trasferimento verso il nuovo ente sarebbe stato quasi obbligato per questa amministrazione, ed in secondo luogo abbiamo avuto anche il caso di un vigile che all’inizio di quest’anno, nonostante fosse vincitore di concorso in un altro comune, ha deciso di rimanere perché “qui si trovava bene”. Se fosse vero che nel Comando ci fosse un clima ambientale così compromesso, tutti o quasi tutti avrebbero chiesto il trasferimento a Mappano e il vincitore di concorso se ne sarebbe andato senza dover neanche attendere il nulla osta.”
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“Consapevoli che uno stato di agitazione basato sulle mere aspettative personali di mobilità non sarebbe stato degno di nota, – sottolinea il Comandante – si è preferito inventare di sana pianta un conflitto con il nuovo Comandante cercando di denigrarlo nonostante tutti gli attestati di stima da sempre ricevuti. Chi ha visto il lavoro svolto per il Comando e per la Città non può negare il contrario. Dagli investimenti per la videosorveglianza (nuove telecamere compresi i varchi elettronici e le foto trappole), le nuove attrezzature tecniche (bodycam, giubbotti antiproiettili, personal computer), il nuovo veicolo di servizio completamente attrezzato, le ingenti forniture di vestiario, per non parlare dei progetti incentivanti per aumentare la sicurezza della città e la disciplina della reperibilità. Tutto nell’interesse della cittadinanza, pensando convintamente che mettendo i propri dipendenti nelle migliori condizioni di lavoro, questi avrebbero gradito e svolto con maggiore dedizione i compiti a loro affidati. In verità nessuno si lamenta del lavoro del Comando che rappresento, anzi, è vero il contrario. Attestati di stima giungono da tutte le parti politiche, nonché dai cittadini. Il lavoro svolto davanti alle scuole, i controlli di polizia stradale, la vigilanza sul territorio sono i principali servizi che la cittadinanza vede ed apprezza tutti i giorni. Lamentare un eccessivo carico di lavoro però non è un modo corretto di giustificare le proprie esigenze di mobilità.”
“Chiunque conosca la realtà cittadina è consapevole che i vigili non sopportino condizioni di lavoro insostenibili – conclude Linarello – La cessione del territorio di Mappano ha rappresentato una diminuzione evidente delle incombenze. I dati oggettivi dell’ultimo triennio dimostrano una riduzione del carico di lavoro a parità di personale impiegato. Affermare infine che i turni di lavoro vengono spesso modificati per far fronte alle sempre più pressanti esigenze del territorio, rende la protesta maggiormente priva di significato. E’ vero l’esatto contrario. Sono frequenti e ripetute le richieste di cambio turno provenienti dal personale. Tutte chiaramente legittime e pressoché totalmente accolte. Nel privato forse tanta bontà non sarebbe ammessa. Se poi fosse vero, venire incontro alle esigenze di vigilanza del territorio è un nostro preciso dovere. Siamo pagati anche per questo. Mi permetto infine una considerazione sulle modalità di effettuazione della protesta sindacale. Ho assistito negli anni a varie forme di sciopero, ma non mi era mai capitato di vedere che una sola sigla sindacale, senza alcun contraddittorio con il Comandante, attivasse la stato di agitazione del personale di Polizia Locale senza aver verificato quanto presuntivamente affermato dai suoi iscritti. Nessun incontro o chiarimento è stato mai fatto o richiesto con il sottoscritto, l’unico che poteva dare eventuali risposte. Nemmeno mi era mai capitato di vedere il mancato coinvolgimento, nemmeno informativo, delle storiche confederazioni sindacali. Questo lascia molto a cui pensare. Adesso credo che tutti, cittadinanza e minoranze politiche, possano farsi un libero pensiero e democraticamente partecipare o simpatizzare con lo stato di agitazione della Polizia Locale. Vorrei soltanto rassicurare la cittadinanza che durante la mezza giornata di sciopero non verranno meno i servizi essenziali che per legge devono essere garantiti”.
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