SANITA’ – A seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs 19/2014, che recepisce la direttiva 2010/32/UE in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario, Nursind aveva chiesto alla Direzione Generale, di applicare la normativa, ponendo particolare attenzione all’acquisto di aghi e taglienti provviste di dispositivo di sicurezza.
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Di fatto, la Direzione allora presente, a seguito di un importante lavoro che coinvolse i vari responsabili sulla sicurezza, diede seguito alle richieste del Nursind.
“Con l’attuale Direzione Generale però, nell’ultimo periodo, si sta assistendo al ritorno di alcuni aghi, sprovvisti di dispositivo di sicurezza. Riceviamo numerose segnalazioni – commenta Giuseppe Summa – da parte dei lavoratori e proprio un paio di giorni fa, abbiamo appreso che uno degli obiettivi aziendali del 2018, riguarda il contenimento dei costi della spesa farmaceutica e dei presidi. Tutto ciò è inammissibile – prosegue Summa – Ci chiediamo se a tali risparmi, sia legato l’acquisto di prodotti con aghi pericolosi per gli operatori che li utilizzano. Proprio un po di tempo fa, abbiamo ricevuto segnalazione di un dipendente vittima da puntura accidentale durante la somministrazione di un farmaco, ad un paziente con malattia infettiva e adesso il lavoratore dovrà sottoporsi a della terapia. Se l’ago fosse stato dotato di dispositivo di sicurezza, probabilmente ciò non sarebbe accaduto. Abbiamo chiesto all’Azienda di intervenire rapidamente, ma se ciò non dovesse accadere, saremo pronti a denunciare il tutto. Sulla salute dei lavorati non si scherza e sopratutto non si deve risparmiare.”
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