CASTELLAMONTE – Passaggio di proprietà, lo scorso 31 maggio, della discarica di Vespia: da Agrigarden a Dimensione Ambiente, mantenendo però, per via delle autorizzazioni già concesse alla precedente proprietà, e non dilungare troppo i tempi con le volture, il nome Agrigarden Ambiente.
Questa mattina, Fabrizio Zandonatti, Piero Arianos e Federica Masnata, hanno incontrato i media in una conferenza stampa per poter illustrare questo passaggio di proprietà e le loro intenzioni sulla discarica.
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«L’investimento è stato elevato – ha affermato Fabrizio Zandonatti, Amministratore – tenendo anche conto di tutto il lavoro che c’è da fare, ma vogliamo sistemare le cose e fare tutto per bene.»
La discarica di Vespia è da sempre al centro dell’attenzione di vari comitati e della popolazione, per timore dei rischi ambientali.
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«Come prima attività ci occuperemo del bancamento dei rifiuti e di andare a determinare con precisione il finale del telo. Ci vorrà un mese con il lavoro di due persone e due escavatori, uno grande e uno piccolo. Sostituiremo i dotti del biogas e misureremo il fondo vasca di percolato. La stiamo già svuotando, e nostra intenzione svuotarla completamente e verificarne anche la capacità di contenimento.»
Per quanto riguarda le preoccupazioni legate all’utilizzo della strada per Vidracco (stretta e con un ponticello che non potrebbe reggere il passaggio dei mezzi pesanti), l’azienda afferma che non ha intenzione di utilizzarla.
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«Modificheremo la viabilità interna e proseguiremo con l’iniziativa della proprietà precedente circa l’acquisto dei terreni circostanti, in modo da avere un “cuscinetto” e poter lavorare alla discarica senza bloccare la strada.»
Nella discarica soltanto rifiuti speciali non pericolosi, ossia gli scarti delle lavorazioni industriali (controllati) e non i rifiuti urbani. Sul fatto di scaricare il percolato nelle fognature, dichiarano che è sicuramente il metodo migliore per “dormire sonni tranquilli”, ovviamente «dopo tutte le analisi e i controlli del caso, perchè per essere scaricato e depurato a Feletto, deve possedere determinati parametri in modo che non ci siano rischi di sorta.»
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Un’altra questione che riguarda la discarica è quella dei fabbricati difformi, per cui il Tar ha rischiesto sospensiva e si pronuncerà a dicembre.
«Sono senza dubbio stati costruiti in maniera difforme – afferma Zandonatti – ma dopo 25 anni demolirli mi sembra assurdo, anche perchè gli uffici servono. Vogliamo che qui ci sia sempre qualcuno in modo che, qualsiasi cosa dovesser capitare, si possa porre rimedio immediatamente. Quindi, ovviamente, non ci arrenderemo.»
In questi trent’anni verranno accantonati, come è giusto che sia, anche i fondi per il post mortem.
Si proseguirà con il monitoraggio e l’intenzione è quello di ampliarlo maggiormente. Si sta anche pensando all’area del Vercellino, ora deposito non autorizzato di rifiuti, di terra e con i senzatetto che vanno a dormirci.
In conclusione si sono detti disponibili al dialogo con il Comune e con i comitati attraverso il Comune stesso.
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