TORINO – Gli scorsi 18 e 20 aprile, la Polizia di Stato ha svolto a Torino, all’interno della giurisdizione del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Dora Vanchiglia”, due operazioni che hanno portato all’arresto di 3 cittadini di provenienza centro africana responsabili di reati inerenti agli stupefacenti.
In particolare, il 18 aprile, nell’ambito di uno dei servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Questore Messina, aventi ad oggetto aree cittadine a rischio, interessate da fenomeni di degrado e di criminalità diffusa nonché da concentrazione di numerose persone dedite ad attività illecite, personale in abiti civili del Commissariato, ha rivolto la propria attenzione alla zona di corso Emilia, che in alcuni tratti è interessata per l’appunto da attività illegali connesse allo spaccio.
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Gli agenti, verificata la presenza di un numero consistente di persone nei pressi della Gastronomia Senegalese sita al civico 5, hanno proceduto al controllo dei presenti e del locale, anche con l’impiego degli equipaggi RPC, di personale dell’Ufficio di Polizia Amministrativa del Commissariato e di una unità cinofila.
Quest’ultima ha segnalato la porta dell’abitazione prospiciente l’uscita secondaria dell’esercizio commerciale; dai rumori provenienti dall’appartamento si percepiva la presenza all’interno di qualcuno. In particolare, si trattava di 5 cittadini extracomunitari, i quali non hanno collaborato alla loro identificazione in alcun modo né sono stati in grado di giustificare la propria presenza all’interno dell’alloggio che, per l’esiguità di spazio, appariva non destinato all’abitazione degli stessi. La perquisizione dei locali effettuata ha portato al rinvenimento di un involucro termosaldato di sostanza stupefacente pari a 0.4 g circa di cocaina; inoltre, è apparso evidente come il locale fosse visibilmente adibito a laboratorio di taglio e confezionamento di droga, probabilmente eliminata immediatamente prima dell’ingresso degli agenti.
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È stata difatti riscontrata la presenza di 2 bilance di precisione, numeroso materiale destinato al taglio della sostanza, e numerose confezioni di sacchetti utili al confezionamento della sostanza e tagli degli stessi. È stata rinvenuta, inoltre, una ingente quantità di denaro contante, anche in piccolo taglio, per un ammontare complessivo di 20 mila e 895 euro. I 5 soggetti sono stati quindi accompagnati in Questura per accertamenti, all’esito dei quali si è riscontrata la pendenza in capo ad uno di essi, A. S., nato in Gabon classe 1997, di un Ordine di Carcerazione di 1 anno 2 mesi e 27 giorni, e nei confronti di M. G., nato in Senegal, classe 1997, della misura degli arresti domiciliari, presso altro indirizzo, e quindi il perdurante stato di evasione dello stesso. Entrambi i soggetti sono stati trattenuti presso il Complesso Fermati fino all’esito degli accertamenti, e successivamente sono stati tratti in arresto. È stato altresì, disposto dall’Autorità Giudiziaria il sequestro del denaro rinvenuto perché profitto di reato.
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Il 20 aprile scorso, inoltre, gli operatori del Commissariato hanno eseguito un’operazione di contrasto alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di un alloggio sito in via Carmagnola dove abita O. Irabor, nigeriano, classe 1994. A seguito di attività investigativa, difatti, è stato individuato il condominio nel quale abita il cittadino nigeriano, fornitore abituale di sostanze stupefacenti ai pusher che stazionano presso i giardini pubblici di Madre Teresa di Calcutta.
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Nel contesto della perquisizione dell’alloggio è stata trovata della marijuana in numerosi involucri, suddivisi per dosaggio, nascosti all’interno dei mobili della stanza adibita a cucina per un peso complessivo di oltre 200 grammi. Anche in questo caso, è stato copioso il materiale ritrovato, utile al confezionamento, fra cui alcuni bilancini di precisione funzionanti con capacità di peso sino a 7 kg. Gli agenti hanno riscontrato, inoltre, un allaccio abusivo di corrente elettrica, estremamente pericoloso dal momento che i collegamenti erano stati realizzati con nastro adesivo per imballaggio; il personale Iren intervenuto sul posto ne ha confermato l’effettivo furto. Per i reati posti in essere il soggetto è stato immediatamente arrestato.
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