TORINO – Quello che colpiva era la sua disinvoltura. In pieno giorno, all’interno dei parcheggi sotterranei, camminava deciso fra le auto in sosta, come se stesse per raggiungere la sua.
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Invece R.A., quarantenne torinese, con precedenti a carico, vagava alla ricerca di una borsa, un telefono, un qualsiasi oggetto di valore lasciato all’interno delle auto in sosta. In alcuni casi un navigatore satellitare, in altri occhiali da sole firmati, nei casi più fortunati bagagli e cellulari, in altri solo un ombrello. Una volta terminata la “razzia”, si recava subito nella zona di piazza della Repubblica a cercare di vendere il tutto.
L’uomo, in passato, era già stato arrestato dai poliziotti del commissariato Centro per lo stessa tipologia di furto. La tecnica è rimasta la stessa: una volta scelta l’auto da saccheggiare, con un martelletto frangivetro spaccava il finestrino anteriore, si introduceva all’interno dell’abitacolo e rapidamente controllava vani portaoggetti, cruscotto e tasche dei sedili. Poi si allontanava.
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Per questo motivo, le numerose denunce di residenti, turisti e responsabili dei parcheggi sotterranei “Castello”, “Bodoni” ed “Emanuele Filiberto” hanno fatto sì che gli investigatori pensassero nuovamente a lui.
R.A. è risultato essere ancora agli arresti domiciliari, con permesso per uscire e recarsi al SERT tre volte a settimana per qualche ora. Fino alla metà di agosto, la misura degli arresti domiciliari era associata al dispositivo di controllo elettronico (c.d. braccialetto), poi, vista la buona condotta, quest’ultimo era stato revocato. Infatti, i furti ricominciano proprio in quel periodo e proprio nei giorni di permesso.
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Pochi giorni fa, però, il pedinamento degli agenti in borghese ha dato i suoi frutti: il quarantenne è stato arrestato in flagranza subito dopo aver svaligiato un auto in corso Re Umberto. Un breve inseguimento e poi la resa. Oltre all’immancabile martelletto frangivetro, aveva con sé un carica batterie per satellitare.
Oltre 20 i casi che gli verranno contestati: i poliziotti hanno raccolto già decine di denunce e scaricato ore di immagini dagli impianti di videosorveglianza dei parcheggi sotterranei. A colpire era sempre lui: abbigliamento sportivo, fisico palestrato e gli inconfondibili tatuaggi sulla spalla destra.
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In tribunale dovrà ora rispondere di furto aggravato e plurimo, ricettazione ed evasione.
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