CASELLE TORINESE – Nella serata di lunedì 18 settembre si è svolto un consiglio comunale aperto, richiesto maggiormente dai gruppi di opposizione per discutere del “vortex strike” il fenomeno molto noto che in determinate condizioni atmosferiche fa cadere le tegole dai tetti casellesi.
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Oltre a questo fenomeno un’altro tema molto importante sul tema di aerei è l’impatto ambientale sonoro sul territorio del comune casellese. Per trattare questo importante problema l’amministrazione casellese ha invitato a partecipare come parte attiva i vertici della Sagat, la società che gestisce lo scalo torinese, nelle persone di Dario Maffeo, Pietro Paolo Papale, Leonardo Gusman.
Dopo l’introduzione e del Sindaco di Caselle Luca Baracco la parola è passata alle opposizioni dove l’avvocato Luigi Chiappero ( Lista Martinetto ), Andrea Fontana ( Caselle Futura ), Alessandro Favero ( Lega Nord ), Enrica Ivaldi e Roberto Gianpietro ( Movimento 5 Stelle ), hanno portato una serie di quesiti che i vertici sagat hanno risposto in maniera esaustiva.
Un simpatico siparietto quello del Consigliere Andrea Fontana che esordisce: “Lo scorso 31 maggio durante un atterraggio di un aeromobile venivano smosse delle tegole con il fenomeno del “vortex strike” proprio a ridosso della Chiesa di San Giovanni da un caseggiato adiacente, ebbene un frammento di queste tegole l’ho conservato per poterlo donare a lei Avvocato Maffeo dopo la stretta di mano da parte dei due esponenti il consiglio è ripreso. Ripercorrendo le fasi di questa questione, torniamo indietro di qualche mese è più precisamente al mese di febbraio dove tra il Comune di Caselle e i vertici Sagat è stato stilato un protocollo di intesa per far fronte a questo problema.
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In questo protocollo siglato in data 6 febbraio 2017, che prevede la costituzione di un fondo di durata di tre anni per il finanziamento di interventi di ripristino dovuti al fenomeno del “vortex strike”, la società Sagat si impegna con uno stanziamento di 20 mila euro annui per il ripristino e la prevenzione di questo problema. I vertici Sagat hanno esposto in maniera esaustiva il protocollo di intesa firmato e con l’aiuto di slide hanno toccato punto per punto i temi di maggior interesse. Uno dei punti fermi da parte di Sagat è che nel corso degli anni l’ampliamento della stazione aeroportuale torinese ha sicuramente portato benefici in tema occupazionale per il territorio, tema che il primo cittadino ha voluto rimarcare nel suo intervento e condiviso da tutti i membri del consiglio comunale.
Un’altro tema proposto è l’impatto acustico ambientale che l’aeroporto ha sul territorio di Caselle, per tenere costantemente monitorato i livelli di rumore prodotto dalle operazioni aeree, come previsto dal D.M. 20 Maggio 1999, sono attive dal 2007 nei territori limitrofi alla stazione aeroportuale 8 postazioni foniatriche fisse e una mobile che nel corso degli anni non hanno mai evidenziato uno sforamento di questa soglia. Le postazioni sul territorio Caselle sono 3 e sono denominate Pozzo Bona, Ipsometro e Prato Fiera, le altre sono dislocate sui territori di San Maurizio e San Francesco al Campo, altre zone interessate dal decollo degli aerei. Dopo l’intervento dei vertici Sagat il Sindaco Luca Baracco ha aperto la discussione a favore del pubblico presente che però non ha voluto rivolgere domande ai vertici aziendali, per cui il consiglio ha chiuso i suoi lavori con l’impegno di un percorso comune che porti alla soluzione di questo problema.
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