BAIRO – Teatro Santa Marta gremito ieri sera, mercoledì 19 luglio, in occasione del primo incontro tecnico-informativo sul tema agricolo, organizzato dalla neo amministrazione comunale.
Argomento della serata la coltivazione delle nocciole e della canapa. A relazionare, alcuni esperti del settore.
La serata è stata introdotta dal Sindaco Claudio Succio che ha, prima di tutto, chiesto un minuto di raccoglimento per commemorare il 25esimo anniversario della strage di via d’Amelio e della morte di Paolo Borsellino.
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«Il sistema economico passa anche attraverso lo studio delle potenzialità del territorio – ha affermato Succio – Ai nostri figli dobbiamo trasmettere innovazione.»
L’Italia è il primo stato produttore di nocciole (seguito dalla Turchia), nonostante questo non riesce a coprire il fabbisogno italiano. Quindi lo spazio per questo tipo di coltura c’è, anche se, per vedere i frutti dell’investimento iniziale, è necessario attendere cinque anni.
«Ci piacerebbe che Bairo e comuni limitrofi, – ha aggiunto il Consigliere delegato all’Agricoltura, Antonio Rizzaro – diventassero un punto di riferimento per l’introduzione di queste colture.»
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L’Italia, dagli anni ’40 fino al 1970 è stato il secondo produttore a livello mondiale della canapa sativa. In particolare il Canavese, che riforniva le aziende tessili del biellese. Nel ’70 questa coltivazione è sparita. Ora piano piano sta venendo reintrodotta per essere impiegata soprattuto nell’alimentazione, poiché ricca di Omega 3 e 6 e di proteine. Una coltivazione che, oltretutto, favorisce la rotazione delle colture, contribuisce all’eliminazione delle “malerbe” ed è di facile cura in quanto non ha bisogno di nulla, se non l’acqua, e il raccolto avviene dopo novanta giorni dalla semina.
In via sperimentale è già stata seminata a Bairo e a Castellamonte.
Nuove colture che possono arricchire i terreni canavesani e dare una spinta all’economia del territorio. A questo primo incontro, ne seguiranno altri su ulteriori colture.
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