RIVAROLO CANAVESE – Giovedì 30 Marzo i soci dell’associazione “Liceo Musicale” di Rivarolo canavese hanno tenuto il consueto appuntamento del ciclo di conferenze agli allievi delle classi terze della scuola media “Guido Gozzano” giunto alla sua sesta edizione.
La particolarità di questo incontro è stato il coinvolgimento del laboratorio di liuteria del carcere di Opera di Milano presentato da Erjugen Meta il quale, proprio partendo dal concetto di lavoro, ha potuto parlare della sua esperienza carceraria ai giovani con la sensibilità di chi in carcere ha studiato e si è impegnato per costruirsi un futuro migliore.
L’incontro di giovedì scorso rientra nel progetto di legalità sposato oramai da un anno dall’associazione Liceo Musicale di Rivarolo dal titolo “Parole che suonano” a testimonianza di come le parole possano liberare la mente e, qualora siano supportate dalla musica, possano arrivare direttamente agli animi.
Per la prima volta la conferenza è stata rivolta a ragazzi così giovani quali gli alunni delle classi terza media a sperimentare la reazione di chi, in età ancora adolescenziale, non ha idea di come una qualsiasi scelta possa condizionare definitivamente la propria vita.
Le cinque classi coinvolte hanno ascoltato in silenzio le testimonianze dei presenti: quanti vivono la realtà carceraria da detenuto o da ex detenuto, i volontari dei laboratori di scrittura e lettura (CISPROJECT associazione culturale progetti sviluppo e promozione umana di Milano e l’Associazione Volontari Penitenziari di Ivrea “Tino Beiletti onlus”) e, soprattutto, dei ragazzi che hanno realizzato il CD “Ricomincio da me … e da voi”.
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Quattro le canzoni inedite cantate da Lucia Simonetto, Stefania Morabito, Simone Gulli e Sonia Fortunato i quali hanno raccontato come hanno vissuto questo anno dedicato al progetto in questione e di quanto sia stata forte la loro esperienza alla presentazione dello spettacolo presso il teatro della Casa Circondariale di Opera. Esperienza che, per loro stessa ammissione, è consigliata da vivere almeno una volta nella vita per “aprire le menti” e avvicinarsi al concetto di “errore umano” senza pregiudizio ma nella consapevolezza che non deve esistere un luogo considerato come una “discarica sociale” perché il riscatto è alla base di una buona società senza violenza psicologica causa principale di ogni forma aggressiva di altra violenza.
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Questo ciclo di conferenze sarà presentato in autunno presso altri plessi scolastici e presso le scuole di secondo grado di Piemonte e Lombardia.
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