BORGARO – Se Ponchione “chiama”, il gruppo Latella risponde. «Riscontriamo le dichiarazioni del capogruppo di maggioranza, Beppe Ponchione, “non per desiderio di sterile polemiche per amore di chiarezza” – ribadiscono i consiglieri Marco Latella, Alessandro Ferricchio e Cristiana Sciandra – Tasi: lo stesso Ponchione conferma in maniera inequivocabile l’aumento del 50% della tassa sulla prima casa, stabilendo che gli aumenti non sono di peso ai borgaresi.
Tari: anche in questo caso il capogruppo conferma gli aumenti ma sbaglia, forse intenzionalmente, gli importi; se per l’abitativo sminuisce le maggiori spese (anche se a sua detta di pochi euro) poste a carico delle famiglie borgaresi, nulla dice in merito all’incremento del 20% per il commerciale/industriale. Scarsa conoscenza o voluta dimenticanza?
Debito tassa rifiuti: borgaresi, ricordatevi che le mani in tasca ve le hanno messe eccome! I quasi 2 milioni di euro che hanno deciso di impegnare per sanare il debito Seta, accumulato dal 2005 al 2012, sono soldi vostri, frutto dei vostri sacrifici e versati con le vostre tasse. La scelta semplice è stata quella di occultare volutamente un debito così pesante fino al dopo elezioni: troppo facile chiedere dov’erano gli altri quando neanche loro sanno dove sono.
Famiglie senza abitazione: il capogruppo del Pd dimentica che solo dopo le nostre ripetute sollecitazioni alcune famiglie hanno ricevuto, benché dopo un anno, quello che spettava loro di diritto: un tetto sotto cui vivere.
Centrale a biomasse: ad oggi i lavori della centrale stanno proseguendo e sono fermi solo nell’immaginario del consigliere Ponchione e della sua maggioranza. Troppo presi dalla propria campagna elettorale, si sono dimenticati di occuparsi di un tema così delicato per tempo, lasciando nelle mani di pochi la decisione e l’autorizzazione della centrale stessa. Ci fa piacere sapere che, seppur con due anni di ritardo, oggi capiscono che la nostra proposta relativa al controllo sulla centrale è l’unica via percorribile. Troppo semplice far creare un Comitato No Centrale per fini politici-mediatici allo scopo di provare a giustificare le proprie mancanze. Tra l’altro che fine ha fatto il Comitato?
Rom: tutta Italia sa solo che il sindaco Gambino e l’assessore Spinelli volevano il doppio bus ritornando così ai tempi dell’apartheid. Nonostante, a detta loro, ci siano state pressioni al sindaco di Torino Fassino, i risultati sono pari a zero. A quanto pare il peso del sindaco Gambino è nullo difronte ad un sindaco del suo stesso partito. La realtà è che, da parte della maggioranza, non c’è la volontà di risolvere questi problemi, continuando a scaricare le proprie responsabilità su Torino e lasciando i borgaresi vittime di soprusi e vessazioni. Le nostre proposte sono da sempre quelle di insistere per far chiudere il campo abusivo, regolarizzare il campo autorizzato e invertire le rotte delle linee Gtt per evitare la fermata.
Mensa: come da regolamento, della commissione mensa non fanno parte né il sindaco né nessuno della maggioranza. Ben vengano i controlli ma, per noi, con relativo pagamento di quanto dovuto. Perché l’assessore Maurin, il consigliere Cescon, l’assessore Casotti e il presidente del Consiglio Mainini possono continuamente mangiare in mensa (gratis) e a noi viene addirittura vietato l’accesso ai locali? Attendiamo ancora risposta…
Documenti: la mancata consegna di documenti e di risposte sono una bufala? Così dichiara il Consigliere Ponchione? Ribadiamo fermamente che ad oggi, a distanza di svariati mesi, ed in alcuni casi anni, non siano ancora stati consegnati documenti né fornite risposte in merito ad alcune delle nostre richieste. Vorrà dire che il capogruppo dovrà giustificare le sue affermazioni al Prefetto di Torino e al Difensore civico della Regione Piemonte, a cui ci siamo dovuti rivolgere, al fine di poter espletare al meglio il nostro mandato elettivo.
La città è nel degrado: tutti lo vedono e lo dicono i borgaresi! Provate a chiedere conferma nei vostri gazebo!
Vuoto politico: Cosa hanno fatto in questi due anni di mandato? Nulla. A parte il gazebo per chiedere lo spostamento del mercato».
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