TORINO – Rapina mano armata mercoledì scorso, all’ufficio postale di via Bruino. Quattro i rapinatori arrestati.
Si tratta di pregiudicati italiani, tutti abitanti in provincia di Torino, di età compresa fra i 42 e i 54 anni. Era molto affollata l’agenzia postale quando i primi tre malviventi sono entrati, col volto coperto da passamontagna e le armi in pugno: un fucile a canne mozze e una pistola calibro 6.35. Hanno costretto i circa 20 clienti presenti a sedersi a terra; mentre uno dei tre li controllava con la minaccia del fucile, gli altri due hanno scavalcato i banconi degli sportelli, iniziando a fare razzia dei soldi contenuti nelle casse. Nell’agenzia erano presenti anche una quindicina di dipendenti, in quanto era l’orario del cambio turno, fra mattina e pomeriggio; in tutto, quindi, quasi una quarantina di persone sono rimaste in balia, per pochi minuti, dei tre pericolosi malviventi.
I rapinatori, appropriatisi del contenuto delle casse, si sono dati alla fuga a bordo di un’autovettura risultata rubata. La pronta segnalazione al 113, con indicazione del modello e di una parte della targa del mezzo dei fuggitivi, ha consentito alle pattuglie della Squadra Mobile presenti sul territorio di intercettare poco dopo la vettura ricercata. Prima che gli operanti potessero intervenire in condizioni di sicurezza, tuttavia, i rapinatori hanno parcheggiato il mezzo nel reticolo di vie poste tra corso Racconigi e via Di Nanni. I tre malviventi, con al seguito gli zainetti, sono comunque stati visti dagli investigatori mentre facevano ingresso in uno stabile di via Lombriasco. Circondato il palazzo ed individuato l’appartamento in cui si erano rifugiati, è stata fatta l’irruzione, sorprendendo i tre malviventi intenti a spartirsi il denaro razziato: un bottino di circa 2.000 euro.
All’interno dell’appartamento era anche presente il quarto uomo, che aveva offerto ai tre autori materiali della rapina il sicuro e comodo rifugio in cui avrebbero atteso che le “acque” si calmassero, a seguito dell’allarme per la rapina consumata. Le armi utilizzate per l’assalto, risultate perfettamente efficienti e rifornite di adeguato munizionamento, sono state recuperate nel covo. Sono in corso approfondimenti investigativi intesi a verificare l’eventuale coinvolgimento degli arrestati in analoghi fatti recentemente commessi in questa provincia con analoghe modalità.
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