VIÙ – Nell’ambito dell’iniziativa “Caffè Letterari”, promossa dal Comune di Viù e della locale Pro Loco, sabato 25 luglio, alle ore 21,00, presso il Centro Polifunzionale di piazza Cibrario 2, a Viù, il cappellano del Torino Calcio don Aldo Rabino ed il giornalista Beppe Gandolfo presenteranno il loro ultimo libro “Il Toro che vorrei” (Edizioni Priuli e Verlucca).
La nuova fatica del Fondatore dell’O.A.S.I. (Ora Amici Sempre Insieme) e del popolare Giornalista di Mediaset segue quella del 2013, “Il mio Toro, la mia missione”, che è stato Premio Selezione “Bancarella” in quell’anno.
Ne “Il Toro che vorrei”, attraverso aneddoti, racconti e confidenze, i due autori ripercorrono le vicende di tanti giocatori, allenatori e presidenti, oltre che di stelle e “meteore”, del Torino, provando poi a proiettarsi nel futuro prossimo.
Don Aldo Rabino, classe 1939, Sacerdote salesiano, da oltre quarant’anni porta il vangelo sui campi di calcio: dal 1971, infatti, è il padre spirituale del Torino FC ed è lui che ogni anno, il 4 maggio, presiede nella Basilica di Superga la Messa in ricordo degli “Invincibili” del Grande Torino.
Beppe Gandolfo, Torinese del ’59, è un popolare volto della TV: ha iniziato la propria carriera a La Voce del Popolo, per poi passare in televisione a GRP e poi a Telsubalpina, prima di giungere all’Ansa ed infine a Mediaset.
Ogni anno pubblica “Un anno in Piemonte”, che riassume 365 giorni di eventi accaduti nella nostra Regione. Se il volume « Il mio Toro, la mia missione » era uno sguardo rivolto al passato, ai 40 anni di presenza come padre spirituale di don Aldo, questo « Il Toro che vorrei » è invece rivolto al futuro.
I due autori, attraverso un viaggio fra i tanti protagonisti della storia granata – con ricordi personali, aneddoti, curiosità – disegnano il Toro del futuro, dei sogni e dei desideri. I portieri, i difensori, il centrocampo, gli attaccanti, i tecnici, i presidenti, i dirigenti, i tifosi… un viaggio a 360 gradi nell’universo granata per arrivare a tracciare l’identikit della formazione migliore, con l’allenatore più adatto, il presidente e la società più indicati per questa squadra. Non solo sogni. È sufficiente una ricognizione su quel che il Toro è stato per immaginare il Toro che sarà, o meglio che dovrà essere.
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