TORINO – Torino conserva luoghi preziosi e storie trasmesse di generazione in generazione. I turisti stranieri arrivano da tutto il mondo per scoprirli, mentre il 59% dei torinesi non conosce tradizioni e storia della propria città.
Casa Scaccabarozzi – “Fetta di polenta”Il Portone del Diavolo? È l’accesso alla sede dei giocatori rossoneri quando sono in trasferta a Torino. La Casa col piercing? Un negozio dove fare tatuaggi e acquistare orecchini. Ecco solo alcune delle gaffes commesse dal 59% dei torinesi quando devono parlare del patrimonio artistico e dei luoghi storici del capoluogo piemontese. Nonostante vivano immersi nella storia e nella cultura, infatti,quasi6torinesi su 10 hanno rivelato di essere incappati in clamorose gaffes, ammettendo di non conoscere soprattutto i luoghi poco frequentati dai turisti e di aver spesso confuso un monumento o un posto per un altro.
È quanto emerge da uno studio promosso da Incontri Sanpellegrino in occasione di Incontri Tour, un’iniziativa volta a celebrare le eccellenze del Made in Italy,condotto su oltre 800 abitanti di Torino di età compresa tra i 18 e i 60 anni con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per capire quanti sono i cittadini che non conoscono le bellezze segrete del proprio territorio.
I capoluoghi del Belpaese, ricchi di una storia ultra millenaria e di una cultura tra le più antiche e sviluppate del mondo, sono costellati da una serie di luoghi magici, perle rare che spesso non rientrano negli itinerari turistici e, purtroppo, nelle conoscenze dei cittadini stessi. La poca familiarità con i luoghi segreti della propria città accomuna purtroppo tutte le metropoli italiane; da Roma (64%) a Milano (62%), passando da Napoli (61%), Torino (59%), Bologna (57%) e Palermo (50%), gli italiani si rivelano poco informati e disinteressati a questo proposito.
Al quarto posto tra le città meno conosciute dai propri abitanti, Torino, città misteriosa e affascinante, conserva misteri e gioielli architettonici poco conosciuti dai torinesi distratti (59%).Tra le opere meno conosciute del capoluogo piemontese c’è sicuramente il “Portone del Diavolo” presso il palazzo Trucchi di Levaldigi, il cui nome non dice nulla al 69% dei cittadini che lo confondono con la sede dei ritiri del Milan quando gioca in trasferta nel capoluogo piemontese;l’edificio, attualmente sede della Banca Nazionale del Lavoro, è da sempre associato a una fama sinistra, visto che nel 1790 una ballerina venne misteriosamente pugnalata a morte e né il colpevole, né l’arma del delitto vennero mai ritrovati. Sorte peggiore per il soldato Melchiorre Du Perril che, dopo essere entrato nel palazzo, sparì nel nulla: vent’anni dopo però il suo scheletro fu rinvenuto murato all’interno delle mura.
Poco blasonate anche la Casa col Piercing (54%), dalla cui parete sporge un vero e proprio piercing creato nel 1996 dall’architetto Corrado Levi e il collettivo Cliostraat; la casa viene confusa frequentemente con un centro per tatoo e piercing, che nulla ha a che fare con quest’opera visionaria. Infine Casa Scaccabarozzi (52%), l’edificio più stretto della città più comunemente conosciuto come “Fetta di Polenta”, largo solamente 54 centimetri.
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