RIVAROLO CANAVESE – Festa all’Anffas ieri pomeriggio, per la Sagra d’Autunno.
«Una festa per i nostri ospiti – ha affermato il Direttore Giandario Storace – loro sono al centro di questo evento che credo inseriremo nella nostra tradizione.»
Una “polentata” tutti assieme sotto al “padiglione aggregativo” allestito nel verde parco, e poi le prelibate caldarroste fatte dalla Pro Loco sul momento, il tutto accompagnato dalla musica di Savio.
Una giornata in allegria alla quale hanno preso parte le autorità cittadine, e il Presidente Fitel Federico Romano, che sta offrendo un valido aiuto al centro, come volontario.
«La risposta del Comune di Rivarolo è sempre positiva, e io sono particolarmente contento di questo – ha proseguito Storace – perchè anche queste manifestazioni, se hanno la presenza dell’autorità cittadina, credo che assumano una valenza diversa per i nostri ospiti e per le famiglie.»
«Una splendida giornata qui all’Anffas che ogni volta aggiunge un pezzo in più – ha affermato il Sindaco Alberto Rostagno – facendo cultura della solidarietà e della disabilità. Le disabilità sono viste a volte in modo un po’ diverso da chi non è disabile, ebbene, facendo questa cultura anche chi non è disabile riesce a rendersi conto del significato. Tutti siamo abili e diasbili ognuno a modo proprio, siamo tutti uguali. Non posso che essere contento – ha concluso Rostagno – di questa attività che è da esempio non solo per la città ma per un territorio più esteso. E vorrei che in futuro tutta la città partecipasse.»
A dire due parole a tutti anche Matteo, ospite dell’Anffas da tre anni. «Sono felice che siate tutti qui. Sono felice di vedere qui il nostro amico Giandario Storace e il Sindaco Alberto Rostagno. Bisogna avere rispetto per i ragazzi disabili e non prenderli in giro, perchè anche loro contribuiscono alla società. Buona festa a tutti.»
Presente anche il vice Sindaco Edoardo Gaetano: «Questi sono momenti belli in un contesto difficile. Abbiamo chiesto al Ciss38 di istituire tavoli urgenti per paralare delle problematiche.»
E di diritti umani e qualità della vita nell’ambito delle disabilità intellettive e del neurosviluppo, si parlerà nel primo convegno internazionale organizzato da Anffas, che prende il titolo proprio dal vasto argomento, in programma il 2 e 3 dicembre al Palacongressi di Rimini.
Sedici workshop più una plenaria finale che verranno sviluppati nei due giorni.
Al convegno parteciperà anche la Comunità La Torre di Rivarolo, che relazionerà su tre argomenti. Per la “Qualità di vita e interventi e sostegni sull’evidenza: matrice ecologiche e dei sostegni”, si parlerà della “Progettazione e relazione d’aiuto insieme alla persona con disabilità”. Progettare qualità di vita, ha significato per la Fondazione Comunità La Torre di Rivarolo, arricchire la propira cornice teorica di riferimento. È stato possibile ampliare e condividere nuovi strumenti per la realizzazione del progetto individuale di una persona con disabilità. Sarà descritta l’esperienza di utilizzo delle matrici ecologiche per poi soffermarsi sui cambiamenti profondi insiti in questo metodo di progettazione molto legato ai concetti di autodeterminazione e di centralità della persona nel dominio della sua vita. I risultati e gli obiettivi raggiunti, sono riconducibili ad un aumento dei livelli motivazionali sia nella persona con disabilità sia nell’operatore impegnato per il benessere della stessa. Ciò permette una migliore conoscenza di sé stessi e favorisce l’instaurarsi di una equilibrata relazione di aiuto ed il conseguente miglioramento della qualità della vita.
Per quanto concerne “l’autodeterminazione e autorappresentanza-il Linguaggio facile da leggere” verrà illustrato il percorso svolto da un gruppo di persone che vivono o frequentano la Comunità La Torre e che dal 2012 studiano, traducono, fanno lettura di prova, secondo le regole del “Linguaggio facile da leggere” Si porrà l’accento su come queto metodo abbia cambiato in modo profondo la mentalità sulla disabilità, sul modo di vivere e lavorare in comunità e di confrontari con il territorio e con altre Anffas d’Italia. Lo stesso gruppo, notevolmente ampliato, ha accolto e lavorato con impegno al progetto “Io cittadino”.
Infine, per i “percorsi all’autonomia e alla vita indipendente/interdipendente”, si parlerà dell’esperienza vissuta in “Casa Antonietta”, la quale rappresenta l’espressione del nuovo approccio di tutela dei diritti delle persone con disabilità: la persona è regista del proprio futuro con il diritto di partecipare in tutti gli ambienti del vivere sociale. Il progetto di vita sperimentale, iniziato nel 2012, fra la Fondazione Comunità La Torre e Servizi Sociali del territorio, accoglie persone eterogenee tra loro ma con pari opportunità, in contrasto alle risposte istituzionali presenti, in modo che “i sogni possano diventare realtà fra persone che si vogliono bene.”
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