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IVREA – Crescita delle imprese: nuovo accordo tra Confindustria Canavese e Intesa Sanpaolo

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 17 miliardi di euro per le imprese del Piemonte

IVREA – Nuovo accordo tra Confindustria Canavese e Intesa Sanpaolo. Presentato ieri, venerdì 10 ottobre 2025 presso la sede di Confindustria, durante un incontro territoriale, l’accordo quadriennale servirà per la crescita delle imprese italiane, ed è stato sottoscritto in gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 17 miliardi di euro per le imprese del Piemonte, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Paolo Conta, Presidente Confindustria Canavese, e Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure per favorire il supporto agli investimenti, confrontandosi con la platea degli imprenditori sulle strategie di sviluppo e competitività della regione e sul tema della gestione dell’incertezza dei mercati attraverso l’innovazione e la trasformazione digitale, nel corso di una tavola rotonda cui ha partecipato anche Barbara Duvall, Amministratore Delegato SEICA SpA, azienda italiana fondata nel 1986 a Strambino, fornitore leader di apparecchiature di test automatico e sistemi di produzione, con migliaia di sistemi installati in tutto il mondo.

Le novità dell’accordo riguardano in particolare:
– gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Energia/Idrogeno, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita;
– l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili;
– l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati;
– il rafforzamento della governance e della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, con soluzioni innovative per la diversificazione delle fonti finanziarie e il ribilanciamento dei livelli di debito;
– piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana;
– la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno.

Il protocollo presentato consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009, che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Numerose le iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese, in prevalenza Pmi, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

L’incontro ha offerto l’occasione di illustrare anche le nuove intese tra Confindustria Canavese e Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti di ricerca applicata, supporta startup ad alto potenziale e accelera la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell’economia circolare. Come ha spiegato Laura Li Puma, responsabile Applied Research & Innovation Hubs di Intesa

Sanpaolo Innovation Center, la collaborazione consentirà di svolgere attività di studio e fattibilità per progetti sostenibili di ricerca applicata di soluzioni tecnologiche, neuroscientifiche, di intelligenza artificiale/robotica, in particolare sul tema della relazione tra uomo e macchina; analisi dei trend innovativi rilevanti; programmi di accelerazione, accompagnamento e business development di imprese e start up aderenti a Confindustria Canavese, anche in ottica di networking internazionale.

“Il Piemonte sta vivendo un momento di grande trasformazione – ha dichiarato Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo – ed è ben posizionato per affrontare il clima di incertezze legato al contesto geopolitico, anche grazie alla tenacia e alla forte determinazione dei suoi imprenditori, vocati all’innovazione e all’export. Il Canavese in particolare aggrega grandi competenze nella micromeccanica, meccatronica e informatica e altissima sensibilità verso l’ecosistema del digitale, di cui questo territorio è stato un precursore. Per continuare a competere è necessario che le imprese proseguano a investire nella doppia transizione, green e tecnologica, e negli obiettivi ESG, consolidandosi anche su nuovi mercati. Intesa Sanpaolo supporta il sistema produttivo locale fornendo credito, strumenti finanziari e consulenza strategica. Un appoggio che si rafforza grazie al rinnovato accordo con Confindustria, che per il Piemonte mette a disposizione 17 miliardi di euro sui 200 complessivi a livello nazionale.”

“Il nuovo accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo costituisce un’azione concreta di supporto al mondo imprenditoriale e rappresenta una risposta strategica alle esigenze di crescita e trasformazione del tessuto produttivo del nostro territorio. – Ha aggiunto Paolo Conta, Presidente Confindustria Canavese – Le misure previste offrono nuove importanti opportunità per attivare un ciclo virtuoso di investimenti e rendere più competitive le nostre imprese sui mercati nazionali e internazionali, affrontando le sfide della Transizione 5.0, dell’Intelligenza Artificiale e della Sostenibilità. L’accordo nazionale che porta sul nostro territorio cospicui finanziamenti trova immediata applicazione operativa attraverso l’intesa firmata con l’Intesa Sanpaolo Innovation Center che permetterà di sviluppare progetti in ambiti tecnologici avanzati con particolare attenzione alla relazione uomo-macchina, ambito definito in una parola Umanesimo Tecnologico. Come Confindustria Canavese abbiamo lavorato intensamente al fianco di Intesa Sanpaolo per rendere operative le dotazioni messe a disposizione delle nostre imprese, consapevoli che rappresentino un’opportunità concreta per rafforzare la loro competitività e accompagnarle in un percorso di trasformazione e riposizionamento strategico, passato a essere da opportuno a indispensabile.”

Lo scenario macroeconomico.
Le leve strategiche per la competitività A cura Research Department Intesa Sanpaolo

– L’economia italiana mostra crescenti segnali di resilienza alle numerose tensioni e crisi geopolitiche in atto, potendo contare sulla forza del proprio sistema manifatturiero, l’ampia capacità di risparmio delle famiglie e la solidità del sistema bancario. Nell’anno in corso, l’evoluzione dell’economia italiana e piemontese potranno beneficiare del recupero del potere d’acquisto delle famiglie che si dovrebbe tradurre in maggiori consumi.
Inoltre, tassi di interesse più contenuti consentiranno agli investimenti di tornare a crescere, soprattutto tra le imprese più innovative e guidate da giovani. Una spinta agli investimenti potrà venire poi dalla messa a terra dei fondi del PNRR che subirà un’accelerazione nel biennio in corso.

– A livello settoriale, dalla survey condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo sul personale che intrattiene relazioni con la clientela imprese emerge un quadro eterogeneo: la crescita nel 2026 sarà guidata da servizi avanzati, utilities, filiera del turismo, sanità e assistenza, trasporti e logistica, settori dove il Piemonte spicca per competitività e dinamicità. Sempre da questa indagine emergono indicazioni positive sull’evoluzione della filiera delle costruzioni per quanto riguarda il comparto delle infrastrutture e delle ristrutturazioni residenziali.

– La situazione è più complessa nel manifatturiero a causa della trasformazione in corso nel settore

automotive, particolarmente importante per la regione, e della discontinuità della politica commerciale statunitense. Dopo l’accordo raggiunto tra Stati Uniti ed Europa, a partire dal primo agosto i dazi imposti alle merci europee sono stati portati al 15%, dal 2,5% a inizio anno. L’intesa prevede l’esenzione dai dazi USA per i farmaci generici europei, estesa anche ai relativi ingredienti e precursori chimici, e per la filiera dell’aerospazio che sta acquisendo sempre maggiore importanza nell’economia piemontese. Per avere un quadro certo e completo dovremo aspettare il perfezionamento delle negoziazioni (ancora in corso) tra Unione europea e Stati Uniti.

– Grazie a una indagine condotta recentemente sul personale di Intesa Sanpaolo dedicato ad affiancare le imprese nei loro processi di internazionalizzazione, è possibile far luce sulle strategie che le aziende stanno mettendo in atto per contrastare i dazi americani. Emerge una forte reattività, con le imprese italiane alla ricerca di nuovi clienti in altri mercati: questa strategia è indicata da tre rispondenti su quattro. In Piemonte, ad esempio, nel primo semestre 2025, le esportazioni sono aumentate notevolmente in alcuni mercati emergenti ad alto potenziale del Sud America e dell’Est Europa. Al contempo, oltre all’anticipazione di alcune consegne sul mercato nordamericano, evidente anche dai dati di commercio estero nazionali, una quota significativa dei partecipanti indica un possibile ripensamento delle politiche di approvvigionamento, con una riduzione degli acquisti dagli Stati Uniti a favore di altri mercati. Seguono per rilevanza la revisione dei

listini e l’interesse da parte degli operatori italiani ad aprire nuove filiali commerciali e produttive negli Stati Uniti. In Piemonte l’export verso gli Stati Uniti ha già subito una contrazione nel 2024 e nel primo semestre 2025, attribuibile principalmente ad automotive e meccanica.

– Sempre secondo le evidenze raccolte nell’indagine, la leva della qualità resterà premiante perché renderà le produzioni italiane non sostituibili con produzioni locali o provenienti da altri competitor. Sette rispondenti su dieci, infatti, indicano che l’impatto dei dazi americani potrà essere mitigato grazie alla qualità delle produzioni italiane. Emerge poi l’importanza delle risposte strategiche implementate dalle imprese: solo il 22% dei rispondenti, infatti, pensa che gli effetti dell’inasprimento dei dazi sarà significativo indipendentemente dalle strategie adottate.

– In prospettiva sarà sempre più importante la gestione dei rischi che caratterizzano l’attuale contesto competitivo, sempre più complesso e incerto. Oltre ai rischi di mercato, andranno affrontati quelli energetici, di approvvigionamento, informatici, ambientali e climatici, reputazionali. E’ questa l’evidenza che emerge dall’indagine condotta sulle filiali imprese e sui gestori aziende retail del Piemonte, insieme al crescente impegno delle imprese in efficientamento dei processi, innovazione e autoproduzione di energia. Le imprese che innovano e investono in R&S ottengono significativi vantaggi in termini di produttività del lavoro: nel manifatturiero ad esempio il valore aggiunto per addetto di queste imprese supera di 40mila euro circa quello delle imprese senza attività di innovazione. I benefici sono riscontrabili in tutti i settori e per tutte le dimensioni aziendali. Esiste una correlazione positiva anche tra l’utilizzo delle fonti energetiche

rinnovabili o l’installazione di macchinari ad alta efficienza energetica e la produttività. La competitività delle aziende non potrà poi prescindere dall’attesa maggiore diffusione nel tessuto produttivo dell’intelligenza artificiale, che offrirà significativi vantaggi soprattutto laddove verrà utilizzata efficacemente in tutti gli ambiti di operatività aziendali.

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