CUORGNÈ – La Regione Piemonte ha ammesso al finanziamento il progetto presentato sul bene confiscato di Villa Lea. Si tratta della villa appartenuta al boss Bruno Iaria, in località Cascinette, bene confiscato in seguito all’Operazione Minotauro.
Il progetto è l’evoluzione di un percorso che nasce nel 2015 con l’assegnazione del bene confiscato, denominato successivamente “Villa Lea”, inserita all’interno di una rete territoriale di attività e strutture destinate a rispondere al bisogno di emergenza abitativa della popolazione canavesana. Negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia, le richieste e le criticità collegate alle soluzioni abitative sono infatti in costante aumento. Villa Lea è stata individuata come luogo ideale per rispondere al problema di emergenza abitativa diffusa e relativa a diverse tipologie di utenza nel territorio consortile. Un bene confiscato “riutilizzato e restituito” ai cittadini, potremmo dire “abitato” dagli stessi. Il progetto ha messo a disposizione 10 posti di accoglienza e nei suoi quasi 9 anni di realizzazione ha accolto moltissimi beneficiari che hanno trovato a Villa Lea un luogo e un’opportunità per ridefinire il proprio progetto di vita.
Il progetto è cofinanziato dall’Associazione Mastropietro che gestisce il bene confiscato.
I destinatari sono i singoli e nuclei, italiani e di origine straniera, in emergenza abitativa e pertanto a rischio di marginalità sociale.
Gli obiettivi principali sono: favorire il superamento di situazioni di emergenza abitativa di singoli e nuclei in condizioni di precarietà economica e sociale e promuovere l’autonomia e favorire il reinserimento socio-lavorativo delle persone inserite nella struttura.
Il contributo richiesto è stato di: 70.641,00 euro, di cui cofinanziato 36.832,00 euro (il cofinanziamento è a carico dell’Associazione Mastropietro).
E’ stato selezionato, per cui la Regione contribuirà con 33.809. Il bando regionale aveva scadenza 08 luglio 2024 ed era rivolto a progetti che prevedono il riutilizzo dei beni confiscati, con l’erogazione di contributi ai Comuni per interventi volti a consentire il riutilizzo e la funzione sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata ed assegnati ai comuni stessi.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato. – Dichiarano dal Comune di Cuorgnè – Come Amministrazione continueremo a supportare le realtà locali nella presentazione di bandi, per quanto di nostra competenza, per proseguire sulla strada della legalità e della solidarietà sociale.
Il progetto è fortemente radicato nella volontà della rete territoriale, insieme ad Enti pubblici, CISS 38 e realtà del terzo settore che operano quotidianamente e danno vita, insieme, a percorsi di solidarietà sociale e progettazioni individuali sulle strade della legalità e autonomia.”
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