CALUSO – Anche gli “Agricoltori del Canavese” scendono in piazza per manifestare contro l’assurda politica europea, da quella ambientale, ai rincari del carburante, che stanno penalizzando se non rovinando un settore indispensabile come quello agricolo.
La manifestazione autorizzata si terrà a Caluso domani, giovedì 1 febbraio 2024, a partire dalle ore 8.00 sino alle 18.00, nel Piazzale del Planetarium.
Non ce la fanno più gli agricoltori italiani e, soprattutto non intendono più stare in silenzio e sopportare le politiche europee che, dall’alto dei loro palazzi, impongono regole che hanno davvero del ridicolo.
L’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi, come imposto dalla Pac, la Politica agricola comune, è una scelta decisamente scellerata oltre ad essere sbagliata. Come si può impedire agli agricoltori di coltivare parte dei loro terreni? Come si può dir agli agricoltori della Puglia di non coltivare più grano e a quelli del Veneto il mais, per esempio?
Senza considerare l’aumento dei prezzi che sembra non arrestarsi, della volontà dell’UE di pretendere che i cittadini consumino carne sintetica o farine di grillo, che installino pannelli fotovoltaici al posto delle risaie, giusto per rimanere in Piemonte.
La mobilitazione italiana è seguita a quella francese, che ormai da settimane sta infiammando la Francia, e ora sono diversi i paesi europei che si stanno mobilitando per manifestare.
In Piemonte, oltre al Canavese, Cuneo, Novara, Vercelli, tutte le provincie si stanno attrezzando per far sentire la propria voce.
E sono circa un centinaio quelli del Torinese che hanno risposto all’appello alla mobilitazione lanciato da Coldiretti per una grande manifestazione di Bruxelles per fermare le politiche europee che minacciano l’agricoltura italiana.
«Una chiamata a raccolta organizzata in Europa, dove serve fare sentire, forte, la voce delle nostre aziende agricole – osserva il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Una mobilitazione in vista del Vertice europeo che sta avendo una grande risposta da parte dei nostri soci, a dimostrazione di quanto la nostra agricoltura senta sulla propria pelle l’effetto di politiche europee sconsiderate che limitano le funzioni dell’agricoltura preziose per tutta la società: dalla produzione di cibo naturale e non sintetico, fino al presidio contro il dissesto del territorio».
La manifestazione è, infatti, indetta in occasione del Vertice europeo straordinario sul bilancio dell’Ue, al quale partecipa anche il premier Giorgia Meloni, dove la Commissione europea presenterà la proposta per la deroga alle norme Ue sull’obbligo di mantenere i terreni incolti previsto dalla Politica agricola comune (Pac).
L’appuntamento “Non è l’Europa che vogliamo” è previsto sempre domani, giovedì 1° febbraio alle ore 9 in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, dove assieme al Presidente della Coldiretti Ettore Prandini ci saranno oltre un migliaio di contadini e allevatori provenienti da tutta Italia per sostenere la proposta e denunciare, con eclatanti azioni dimostrative, gli effetti delle politiche europee che mettono in pericolo la sopravvivenza delle campagne.
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