lunedì 11 Dicembre 2023

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“DUE E QUATTRO RUOTE…PASSIONE MOTORI” – Intervista a Simone Cortese (VIDEO)

Campione Italiano di Velocità in Salita nella classe 600 e, dalla metà degli anni '90 sino al 2000, ha calcato il palcoscenico delle corse in montagna per passare poi ad ottenere ottimi successi anche in pista sino al Mondiale Endurance

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FAVRIA – E’ mercoledì ed è pronta una nuova puntata di “Due e Quattro ruote…passione motori” con l’intervista ad un pilota canavesano che è stato per anni portacolori del Centauro Club Forno Canavese e protagonista delle corse in salita: Simone Cortese.

Gli appassionati sicuramente ricorderanno Simone che, nel 2000, è stato Campione Italiano di Velocità in Salita nella classe 600 e che, dalla metà degli anni ’90 sino al 2000, ha calcato il palcoscenico delle corse in montagna.

Una grande passione quella di Simone e anche un grande talento, dimostrato in tutti gli anni dedicati alle corse. Ma nel curriculum di Cortese non c’è solo salita, ma anche tanta pista. Infatti, dal 2001 al 2003, prende parte al Trofeo Suzuki 650 con il Team Marchetti e Diego Picatti come meccanico, conquistando il terzo gradino del podio nel campionato 2003.

Nel 2004 è la volta del Trofeo Kawasaki nel quale ottiene diversi buoni risultati e, sempre in quegli anni, si avvicina al mondo dell’endurance, grazie anche ad una caratteristica della sua guida, ossia una grande costanza di rendimento a gomma usata, punto di forza nelle gare di quel tipo.

Nel 2005 inizia così l’avventura nel Campionato Endurance con Diego Pilia con il Suzuki GSX-R 1000 concludendo la stagione in terza posizione ed esordendo nel mondiale Endurance a Vallelunga. Dall’anno successivo entra a far parte del mondiale correndo le gare europee per diversi team, tra cui il No Limits, e ottiene come miglior risultato un podio ad Albacete.

Poi nel 2008 Simone e Diego provano a realizzare un sogno: il progetto di formare un team tutto loro e, grazie ad uno sponsor, sviluppare i mezzi ed iniziare l’anno successivo a competere nel mondiale.

Così iniziano a testare gli assetti e la mappatura adatta nel Trofeo R1 e, con la prima trance acquistano i mezzi, il bilico, ma purtroppo non si riesce a concretizzare il tutto con la seconda trance, perchè colui che sponsorizzava il progetto viene improvvisamente a mancare e si interrompe il tutto.

Tanti anche i ricordi che abbiamo ripercorso insieme durante la nostra chiacchierata, dall’atmosfera che si respirava, e si respira ancora tutt’oggi, nell’ambiente della salita ai protagonisti che hanno fatto la storia della disciplina e che occupano sempre un posto nel cuore del pilota favriese.

Ma ora non vi anticipo altro e vi lascio all’intervista. Continuate a seguirci su ONTV WEB, ObiettivoNews e su tutti i nostri canali social.

© Riproduzione riservata

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