LIVE & MUSIC – Intervista a Andry Verga dei Brokenglazz (VIDEO)

CANAVESE – Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla fine della loro avventura musicale, i canavesani Brokenglazz rappresentano ancora oggi un punto di riferimento per tanti appassionati della musica rock “made in Italy”, in particolare quelli che più amano il metal.
Perché quel quartetto nato dall’idea di alcuni studenti che frequentavano le scuole ad Ivrea, accomunati dalla voglia di suonare ed influenzati da alcuni grandi artisti del genere, in particolare band come Megadeth, Metallica, Testament, Anthrax, ha segnato un epoca con le sue canzoni.

Con due album ed un ep all’attivo, una lunga serie di esibizioni infuocate, passione da vendere, ma anche tanta tecnica e bravura, i Brokenglazz hanno portato la musica targata Canavese su parecchi palchi e festival di livello.
“Di acqua sotto i ponti ne è passata, ma è vero. C’è chi ancora ci apprezza, ci stima e ci chiede di tornare a suonare insieme” spiega Andry Verga, sangiustese, quello che era, con la sua batteria, il motore ritmico del gruppo.
“Abbiamo vissuto un momento molto bello, siamo riusciti a toglierci delle soddisfazioni, però proprio nei giorni n cui pensavamo di poter fare il passo decisivo…purtroppo le cose sono andate nella direzione opposta e il sogno è svanito”.

I Brokenglazz ci hanno lasciato dei dischi dove la rabbia, la potenza, ma anche le capacità musicali dei singoli componenti rimangono indelebili.
Sembra ieri quando dischi come Divine prima e Withdraw from Reality dopo hanno attirato l’attenzione di tanti appassionati.
“Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di suonare con gruppi come Manowar, Extrema, Braindamage, Headcruscher e ci siamo davvero divertiti molto. L’aver lavorato con la Dracma Records, casa discografica di Torino specializzata in musica metal, è stato importante e ci ha permesso di farci conoscere. Ancora oggi mi fa piacere che ci siano appassionati a cui le nostre canzoni sono note, e siano pure apprezzate. È stato davvero un periodo magico”.
Dove non sono mancati pure gli aneddoti: “Come quello del nome… Stavamo per pubblicare il nostro primo album quando arrivò la notizia che in America era imminente l’uscita del disco di un gruppo che come noi si chiamava Broken Glass. In fretta e furia dovemmo pensare ad un cambio: ribaltammo le due ss finali, che così somigliavano a due zz, quindi successivamente unimmo le due parole del nome in una sola, coniando il nuovo moniker”.

Che dire poi del fans club ufficiale: “Dei ragazzi ottennero dal Comune di San Giorgio una stanza dove aprirono il loro gruppo, per altro con tanto di taglio del nastro alla presenza del sindaco. Era un posto speciale, dove noi della band incontravamo i nostri supporter, interagendo e confrontandoci con loro”.

È vero che “Solitude”, l’ultima pubblicazione della band, corredata anche dal primo e unico video ufficiale girato, aveva le carte in regola per aprire nuove porte a Brokenglazz. “Eravamo giovani e poco esperti, ma avevamo tanto cuore e tanta voglia di suonare – aggiunge Andry – Davvero sembrava essere arrivato il nostro momento, ma non è stato così. Oggi è bello ricordare quei giorni, ma anche un periodo dove c’erano tanti che suonavamo in Canavese e facevano della buona musica. Ci si supportava a vicenda, c’erano tanti posti dove suonare, si aveva voglia e coraggio di provare. Con il tempo tutto ciò è cambiato, ma la passione quella no, è rimasta la stessa e bisogna solo fare un complimento a chi ci crede sempre e va avanti nel nome della passione”.