giovedì 12 Dicembre 2024

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CASELLE – Critiche di Milano alla Commissione Pari Opportunità

Il casus belli è stata una convocazione del gruppo, che si è svolta alla presenza dei soli componenti che fanno capo alla maggioranza, a causa dell'impossibilità alla partecipazione dei consiglieri d'opposizione

CASELLE – C’è maretta nella Commissione Pari Opportunità. Il casus belli è stata una convocazione del gruppo, quella di venerdì 24 febbraio scorso, che si è svolta alla presenza dei soli componenti che fanno capo alla maggioranza, dal momento che quelli indicati dall’opposizione avevano annunciato con congruo anticipo di non essere disponibili, per vari motivi, per la data indicata e chiedendo pertanto la convocazione in un momento diverso. A dare fuoco alle polveri, il Consigliere Endrio Milano che prima ha scritto al Consiglio comunale, e poi ha portato la questione fuori dal Palazzo: «L’Amministrazione e la maggioranza consigliare che la sostiene ci hanno dato un’altra lezione di gentilezza applicata – commenta – Dovendo decidere di convocare la Commissione, la maggioranza non trova di meglio da fare che convocarla quando le tre componenti rappresentative della minoranza non possono partecipare.

E dietro le richieste di variare la data, le tre ottengono, con gentilezza, un sonoro picche. Questa maggioranza ha vinto le elezioni, ha dei numeri solidi: a che serve questa arroganza dentro un organo consultivo?». E poi un commento rivolto all’Assessore Gerlando Bontà, che nel rispondere alla missiva di Milano aveva bollato la commissione come “apolitica”: «Un assessore che definisce apolitica una commissione si qualifica. Tutto è politica, anche quando facciamo la spesa possiamo fare delle scelte politiche. E poi cosa c’è di più politico di una commissione per le Pari Opportunità e la Legalità?». «Lo ribadisco – sottolinea l’assessore – Si tratta di una commissione apolitica, e non vedo perché la politica debba entrarci in qualche modo. Per questo credo che le parole di Milano siano fuori luogo».

Posizione simile a quella di Chiara Mingrone, che presiede la commissione: «Avevamo la necessità di ritrovarci in tempi stretti per definire degli appuntamenti per il mese di marzo, e quella di venerdì scorso, tra tutte quelle proposte, era la prima data in cui era disponibile la maggioranza dei partecipanti, necessaria perché la riunione potesse essere valida – spiega – Ognuno di noi ha una vita, un lavoro. Trovare una data che possa andare bene per tutti non è semplice. Siamo comunque persone che cercano di portare avanti un impegno civico importante: la situazione creata dal consigliere è stata piuttosto aggressiva. È una commissione apolitica e apartitica: una presa di posizione come quella di Milano, rappresentante di una forza politica, che ha coinvolto il Consiglio comunale, ci è sembrata, come detto, molto aggressiva. Noi, comunque, andiamo avanti, sperando sin dalla prossima riunione di poter trovare una data che permetta una partecipazione maggiore».

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