RIVAROSSA – L’evento era di quelli importanti, e la risposta è stata altrettanto importante. Sono stati più di 160 i partecipanti iscritti alla camminata promossa in occasione della giornata contro la violenza sulla donna ieri, domenica 27 novembre. Un lungo corteo di persone, insieme per una nobile causa, partito dal Ciapei e al Ciapei ritornato dopo una camminata di circa 5 chilometri attraverso il territorio di Rivarossa.
«Organizzare questo evento è stato semplice, perché lo abbiamo fatto in tanti – commenta soddisfatta il Consigliere Donata Ponchia, mente e anima dell’iniziativa – Grazie, quindi, al Vicesindaco Lucia Goletto, che con me ha creduto per prima a questo evento. E poi alla Protezione Civile “La Torre”, che ci ha permesso di muoverci in sicurezza vigilando sul percorso; alla pasticceria Vescio, alla panetteria Pomero e al Forno di Riva per aver offerto il rinfresco; a Rossella Ferrara, che ha realizzato la scritta sulla panchina; alla Sportiva Rivarossese che ci ha accolto con the e cioccolata calda, e alla Pro Loco, che ci ha rifocillati a metà strada. Grazie ad Amalune per aver sostenuto e diffuso il progetto, e alla palestra Mirabai per le magliette. Un grazie alla Croce Rossa di San Francesco per averci seguito e aver camminato con noi, e al gruppo Scout Mathi – San Francesco 1 per la presenza. Grazie a tutti i partecipanti e alla Rete delle Donne, per l’importante lavoro che porta avanti ogni giorno».
A dare il via alla camminata, il taglio del nastro della “panchina rossa” ad opera del Sindaco Enrico Vallino: «I miei complimenti a chi ha organizzato questa giornata – ha sottolineato – Sembra incredibile che 2022 si debba ancora lottare per affermate i diritti di dignità e libertà per le persone. In questa giornata, un pensiero deve essere rivolto alle 104 donne che, solo nel corso di quest’anno non ancora concluso, sono state vittime di femminicidi. Un numero che è solo la punta di un iceberg, dal momento che molte violenze che si consumano tra le mura di casa non vengono neppure denunciate. Ma un pensiero deve anche essere rivolto alle donne iraniane e a quelle afghane, che da settimane scendono in piazza, a rischio della vita, per i loro diritti. Alle donne africane, che vedono i loro figli morire di fame o malattia. E a Saman, uccisa dai suoi famigliari, con la complicità della madre, per aver rifiutato un matrimonio combinato». Al termine della camminata, l’intervento di Fabiola Grimaldi, Presidente della Rete delle Donne, che ha illustrato l’associazione, i suoi interventi, le sue attività.
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore. Ci scusiamo per i loghi evidenti su foto e video ma siamo obbligati a causa di alcuni colleghi per niente professionali
Per restare sempre informato con ObiettivoNews, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.