LEINI – Le strade di Leini e del Dottor Francesco Provolo si incrociano per la prima volta il 30 marzo 2012. Quando il Decreto del Presidente della Repubblica, oltre a stabilire lo scioglimento del Comune (già sciolto nei fatti per le dimissioni in massa dei consiglieri di maggioranza e opposizione) per infiltrazioni mafiose, nomina il trittico di commissari chiamati a reggere l’ente. Fanno parte del triumvirato i Vice prefetti Francesco Provolo e Giovanni Icardi, e la Dottoressa Flavia Pellegrino. La permanenze di Provolo a Leini dura pochi mesi (sufficienti per concretizzare qualche provvedimento positivo e qualcuno molto meno positivo. Per esempio la nomina, per tutelare i diritti del Comune, di un Avvocato di Santa Maria Capua Vetere che non si presenterà nell’udienza necessaria per la costituzione di Leini a parte civile): nell’agosto di quello stesso anno viene trasferito come Prefetto a Rovigo, e sostituito dalla Dottoressa Rita Piermatti.
Da Rovigo arriva a Pescara. In questa veste, nel gennaio 2017, si trova coinvolto nella tragedia di Rigopiano. Per colpa della valanga che investe in pieno un hotel situato in quella località montana nel Comune di Farindola perdono la vita 29 persone (alcune, tra i quali diversi bambini, vengono rintracciate, strisciando tra le macerie, e quindi salvate da un Vigile del Fuoco di Caselle, Mauro Cavallo).
In questi quasi sei anni la giustizia ha fatto il suo corso lavorando su due fronti, e quindi da un lato cercando di stabilire l’hotel, realizzato in quella particolare location, era stato costruito rispettando tutte le norme e con tutte le autorizzazioni del caso, e dall’altro chiamando a rispondere chi non era stato in grado di evitare la tragedia o comunque di intervenire tempestivamente perché il bilancio potesse essere meno pesante. Nei giorni scorsi i procuratori di Pescara hanno avanzato le loro richieste di condanna per tutti gli imputati, accusati di omicidio, disastro colposo e lesioni. Per l’ex Prefetto Provolo la richiesta più pesante: 12 anni.
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