LEINI – Il progetto per la cardioprotezione della città partirà a breve. Il primo passo sarà una raccolta fondi, che a grandi linee si chiuderà a fine anno: «La somma man mano raccolta sarà custodita dall’associazione italiana “Cuore e rianimazione Lorenzo Greco”, e servirà per l’acquisto dei defibrillatori, che andranno ad unirsi a quelli già presenti nelle scuole e negli impianti sportivi – ha spiegato il Consigliere Alberto Massasso nel corso della serata dedicata a questo tema, andata in scena al Pavarotti con la collaborazione della “Lorenzo Greco” – L’Amministrazione ha già stanziato la somma necessaria, ma più sono i fondi a disposizione, più è possibile mettere in sicurezza la città da questo punto di vista. I dispositivi da soli non bastano. Per questo la fase successiva sarà formare quante più persone possibili al corretto uso dei dispositivi, cosa che avverrà col prezioso apporto della Croce Rossa. Ovviamente con la speranza che non debbano mai servire. Per questo, oltre al sistema di protezione, cerchiamo di avviare pratiche di prevenzione, a partire dall’attività fisica, che possano ridurre la possibilità di arresti cardio circolatori».
Arresti che, come ribadito dai tecnici dell’associazione, sono circa 50mila l’anno, e interessano potenzialmente chiunque, giovani e meno giovani, uomini e donne (anche se in misura minore). La possibilità di sopravvivere ad un arresto cardiaco, senza alcun intervento esterno, sono pochissime, ma salgono notevolmente applicando il massaggio cardiaco, che può essere realizzato, in caso di estrema necessità, anche da chi non ha una formazione specifica. E salgono ancora se entro pochi minuti dal fatto la vittima può essere trattata con un defibrillatore: «I dispositivi sono geolocalizzati – ha spiegato la Dottoressa Chiara Bertino – chiamando il 118 e spiegando la situazione, l’operatore è in grado di dire dove si trova l’esemplare più vicino, oltre che guidare il soccorritore, anche se poco esperto, ad intervenire in maniera corretta. Bisogna anche dire che una persona colpita da arresto cardiaco è una persona praticamente morta, e qualunque intervento si riesca a fare è comunque un miglioramento per la sua situazione».
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