MAPPANO – Non sono abituati a farsi ringraziare per l’opera che prestano a favore di chi soffre. Non sono abituati, così come non è abituato ai ringraziamenti chi dedica al volontariato buona parte della sua vita. Ma se i volontari della Croce Rossa mettono in conto di continuare, giorno dopo giorno, a fare il loro dovere senza quel “grazie”, di certo non mettono in conto di essere aggrediti. Cosa invece, purtroppo, accaduta nei giorni scorsi a Filippo e Federica, due dei volontari della Croce Rossa di Mappano. Che, giunti a Leini per soccorrere un’anziana donna che aveva bisogno di aiuto, sono stati aggrediti, brutalmente e ingiustamente, dai famigliari della paziente.
«L’aggressione, inutile e ingiustificata, ha per molto minuti ostacolato i soccorsi, ritardando l’accesso all’abitazione e alla paziente, poi comunque puntualmente soccorsa – spiegano dal comitato mappanese – Le motivazioni sono ovviamente futili e incomprensibili: “Arrivate da troppo lontano e non c’è neppure un medico”, come se scegliessimo noi i servizi su cui intervenire. Il nostro unico errore, forse, è continuare a voler aiutare un sistema sanitario che, da ormai troppo tempo, non sta più in piedi da solo e si poggia con troppo peso sul Volontariato. L’agitazione prima e il dolore poi, per un parente che sta male e che magari non ce la fa, non può giustificare un atto vile quanto inqualificabile che solo per fortuna non ha portato a conseguenze più gravi. Per questo motivo il Comitato si costituirà al fianco dei colleghi, in qualunque sede, perché queste inciviltà non si ripetano più».
Un gesto inqualificabile, ma che ha fatto arrivare ai due operatori, e al comitato in generale, la solidarietà non solo degli altri volontari ma anche della cittadinanza che su quegli uomini e su quelle donne in divisa conta nei momenti di difficoltà. «Un caro saluto e un ringraziamento a nome di tutta la comunità ai nostri volontari. Vi siamo vicini e siamo fieri di voi», fa sapere il sindaco, Francesco Grassi. «Noi sanitari – aggiunge il dottor Paolo Maria Salzotto, farmacista leinicese – ci siamo sempre, e spesso incontriamo chi, scontento del sistema, deve sfogarsi con la prima persona che incontra. Pur comprendendo l’ansia dei parenti, nulla giustifica un’aggressione».
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