mercoledì 6 Dicembre 2023

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INTERVISTA ALL’AD LUIGI FERRARIS

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INTERVISTA ALL’AD LUIGI FERRARIS

Ho il piacere e l’onore di incontrare il Dottor Ferraris che recentemente ha presentato, unitamente alla Presidente Nicoletta Giadrossi, il piano industriale 2022/2031. “UN TEMPO NUOVO ” è il titolo per la presentazione del piano presentato il 16 maggio.

Dott Ferraris, in estrema sintesi, racconti ai lettori del giornale cosa racchiude un titolo così promettente come quello scelto per la presentazione stessa.

Risposta: Il Tempo Nuovo, per noi di FS, significa in primo luogo un cambio di registro, di mentalità, di percezione. E sono mutamenti che il nostro Piano Industriale considera necessari e stimola affinché si possano raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Il nostro è un Piano che vuole contribuire alla crescita del Paese cercando allo stesso tempo di dare alcune risposte alle tante domande che il periodo storico che stiamo vivendo ci sta ponendo. Oggi c’è la necessità di trovare nuovi modelli produttivi, economici, sociali, di relazione, e più sostenibili. Ci attendono grandi sfide, a partire da una nuova domanda di mobilità: integrata, semplice, interconnessa, sicura, rispettosa dell’ambiente e della qualità della vita. Con il nostro Piano puntiamo a promuovere il trasporto collettivo multimodale rispetto al trasporto privato, a raddoppiare il trasporto merci su ferro, a coprire almeno il 40% del nostro fabbisogno energetico autoproducendolo da fonti rinnovabili. È questo il nostro Tempo nuovo, e su cui lavoreremo per i prossimi dieci anni.


Leggo sempre dal piano appena presentato di investimenti, opere infrastrutturali, autonomia energetica, i quattro poli di business: Infrastrutture. Passeggeri. Logistica e Urbano, ci illustri questa suddivisione ed eventualmente i vantaggi.

Risposta: Gli obiettivi che ci siamo posti sono sfidanti e ambiziosi, e richiedono una nuova struttura organizzativa che valorizzi le potenzialità delle diverse società di FS e le loro sinergie. I quattro nuovi poli di business saranno omogenei per missione e obiettivi. Avranno un ruolo cruciale per sviluppare un sistema di infrastrutture e di mobilità sempre più integrati e sostenibili a beneficio del Paese. Il Polo Infrastrutture garantirà l’esecuzione degli investimenti per realizzare infrastrutture ferroviarie e stradali integrate, resilienti e interconnesse fin dalla fase di progettazione. Il Polo Passeggeri lavorerà su soluzioni e servizi multimodali per promuovere il trasporto collettivo rispetto a quello individuale. Il Polo Logistica consoliderà il nostro ruolo di operatore di sistema con servizi di logistica sostenibile e integrata. Il Polo Urbano si occuperà di rigenerazione urbana e soluzioni di intermodalità e di logistica di primo e ultimo miglio nelle aree cittadine. La holding svolgerà la funzione di indirizzo, coordinamento, controllo strategico e finanziario sulle capogruppo di settore, che avranno una funzione di indirizzo, coordinamento e controllo operativo sulle società appartenenti al polo. 



Apprendo anche la necessità, da parte Vostra di prestare maggiore attenzione alla transizione ecologica, ci spieghi anche questa esigenza.

Risposta: Ci siamo dati un obiettivo raggiungibile. Produrre energia elettrica da fonti rinnovabili per garantire la copertura almeno del 40% del fabbisogno del Gruppo. Le nostre attività richiedono un elevato consumo di energia annuo, pari a circa il 2% della domanda nazionale. Per questa ragione puntiamo a valorizzare o a riconvertire parte dei nostri asset installando impianti di produzione. Spazi non utilizzati che possono ospitare impianti solari e piccole pale eoliche. Contribuiremo alla transizione ecologica con un piano che permetterà anche di ridurre le emissioni di CO2 di circa 7,5 milioni di tonnellate annue aumentando la quota dei passeggeri in viaggio su treni, bus e mezzi in sharing del 20% nel prossimo decennio e raddoppiando quella delle merci in ferrovia. Puntiamo a diventare carbon neutral entro il 2040.

Dott Ferraris, cosa avete in mente per il Sud?

Risposta: Nel nostro Piano ci sono tutte le premesse per un sostanziale cambio di passo per il Sud. Il 60% degli investimenti previsti riguarda il Centro Sud e prevalentemente il Sud. Le risorse previste dal Pnrr e i nostri investimenti hanno l’obiettivo di contribuire a colmare il divario tra Sud e Nord e di collegare il Meridione all’Europa. Abbiamo cantieri attivi sulla Napoli-Bari, tra Campania e Puglia, sulla Palermo-Catania-Messina, in Sicilia. Nel 2027, quando la Napoli Bari sarà attivata, si potrà viaggiare tra le due città in 2 ore, oggi quando va bene occorre un tempo quasi doppio. Anche per quanto riguarda le merci, lavoriamo, ad esempio, affinché il porto di Gioia Tauro diventi nei prossimi anni snodo e baricentro dei commerci con il Nord Africa. Servono però infrastrutture integrate e interconnesse e tempi certi per la loro realizzazione. Un ruolo chiave potrà giocare la linea Av Salerno-Reggio Calabria, opera strategica per il traffico passeggeri e merci e per la connessione tra il Sud e il nord, asse principale del Paese. Il nuovo collegamento consentirà di ridurre i tempi di viaggio e incrementare i livelli di accessibilità alla rete Alta Velocità per diverse zone ad elevata valenza territoriale. Non dimentichiamo le stazioni. Il Pnrr destina 700 milioni di euro per la riqualificazione di 54 scali del Sud Italia, che diventeranno non solo hub intermodali ma anche centri di servizi e funzioni utili per la collettività.


Un Amministratore Delegato ha tanti compiti, tra cui, inevitabilmente, quello di fare fatturato, il business è determinante ma lei, con la Sua formazione, è perfetto per il ruolo. Tuttavia, sente talvolta un pochino il peso delle decisioni? Le responsabilità non sono poche. Ci dica qualcosa al riguardo.

Risposta: Conseguire risultati positivi, come quelli del Bilancio 2021 che abbiamo chiuso di recente, rappresenta un solido presupposto per rilanciare le nostre attività e perseguire i nostri obiettivi. Nel 2021 siamo tornati all’utile, con ricavi per 12,2 miliardi di euro e investimenti per 12,5 miliardi di euro, un livello mai raggiunto prima. Il nostro Piano Industriale prevede per i prossimi dieci anni 190 miliardi di investimenti. Sono cifre che testimoniano bene il peso che il Gruppo FS ha nel contribuire alla crescita del Paese. Avere l’onore, e l’onere, di guidare una squadra composta da oltre 82 mila persone comporta, inevitabilmente, delle responsabilità. Verso i nostri lavoratori, verso le loro famiglie, verso i nostri stakeholder, verso l’intera collettività. Siamo infatti chiamati a svolgere un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi del Pnrr, e ad essere protagonisti del processo di transizione energetica. Una sfida che affrontiamo tutti noi, donne e uomini di FS, con impegno e determinazione, consapevoli della centralità delle nostre attività a beneficio del sistema Paese.



L’ immagine della Holding Ferrovie dello Stato è affidata al Direttore Luca Torchia, uomo di Sua assoluta fiducia da anni e gran Comunicatore.
Quanto conta per Ferrovie dello Stato la Comunicazione?

Risposta: E’ fondamentale per far conoscere la nostra visione e i nostri valori, costruire un rapporto di fiducia tra l’azienda, il brand e gli stakeholder, fondato sulla trasparenza e sulla correttezza. La comunicazione oggi è orizzontale, si autoalimenta, vive di feedback. Le aziende non ne detengono più il monopolio perché non sono più sistemi chiusi. Conta tantissimo la partecipazione e lo stakeholder engagement. La direzione Communication di FS ha avviato anche un importante progetto digital, i #100ambassador, che incoraggia l’interazione e la partecipazione dei dipendenti FS nel diffondere, sui social, e con la voce e la credibilità di chi opera in prima linea, i valori e gli obiettivi che ispirano il Piano Industriale del Gruppo. Non dimentichiamo poi la cultura, motore del Paese. Siamo impegnati a sostenerla anche attraverso accordi con importanti eventi, istituzioni, Poli museali, contribuendo a creare un sistema di mobilità moderno che garantisce la libera circolazione delle idee.



Ho apprezzato molto quando Lei, ad inizio presentazione del piano industriale, si è rivolto alla platea di lavoratori con ogni mansione di diverse società facenti parte del Gruppo Fs, chiamandoli “Colleghi”. È una Sua caratteristica quella di considerare il personale tutto di una Società come prezioso capitale umano dal primo all’ ultimo?

Risposta: Più che una caratteristica è una consapevolezza. Sono consapevole, con il mio ruolo, di rappresentare oltre 82 mila persone, ogni giorno impegnate sui binari e nelle stazioni di RFI, sui treni di Trenitalia e di Mercitalia, sulle strade gestite da Anas, e poi nei cantieri come negli studi di progettazione di Italferr. Tutte queste persone, anche durante i periodi più bui della pandemia, non si sono mai fermate, e continuano a lavorare con grande senso di appartenenza e responsabilità. Le persone sono fattore abilitante del nostro Piano Industriale, tutte sono importanti. E rappresentano un vero e proprio patrimonio che intendiamo valorizzare e arricchire, per dare inizio a quel Tempo Nuovo che abbiamo evocato con la nostra campagna. Valorizzando e motivando ciascuno di loro con percorsi formativi, sviluppo delle competenze, nuove assunzioni.


Ho avuto modo di leggere ed apprezzare diverse volte il magazine” La Freccia”, ci dice qualcosa del giornale e lo scopo della sua distribuzione.

Risposta: L’esperienza di viaggio che vogliamo proporre a chi sceglie i nostri treni si compone anche dai servizi che accompagnano, arricchiscono, completano il viaggio. E La Freccia, il magazine di bordo edito da FS Italiane che Trenitalia offre in omaggio ai viaggiatori, negli oltre 10 anni di pubblicazioni ha saputo conquistare il suo target, ha acquisito una sua spiccata identità, perché riesce a intercettare le nuove tendenze e offrire intrattenimento ma anche cultura e ispirazioni di viaggio. Da aprile 2022 lo stanno apprezzando anche i viaggiatori francesi. Infatti il magazine si è sdoppiato in un bimestrale bilingue italo-francese, La Freccia Sans Frontières, distribuito a bordo del Frecciarossa 1000 che collega Milano con Parigi e Parigi con Lione. Rappresenta inoltre un ottimo strumento di comunicazione e d’ingaggio, perché il viaggio significa incontro, scambio, condivisione. E proprio al viaggio, tramite La Freccia, abbiamo deciso di dedicare un concorso letterario. Abbiamo lanciato l’idea al Salone del Libro di Torino, nei prossimi mesi daremo concretezza al progetto.

So che le piace la musica classica, quale esattamente? Ci confidi anche qualche altro hobby.

Risposta: Non conoscevo la musica classica ma fu il papà di mia moglie a farmi nascere la passione, lui era un medico con il quale avevo passato tempo insieme ascoltando, durante le festività Bach, Beethoven. Mio suocero mi ha lasciato poi dei libri di musica.
È molto piacevole ascoltare musica classica sul treno guardando il paesaggio, questo è un messaggio che vorrei dare a tutti i viaggiatori.
Tornando ai miei interessi, quando posso, vado ad ascoltare concerti, amo il mare, ho fatto tanti sport di mare, con papà, ci si divideva tra Portofino e Santa Margherita, dunque il mare lo amo.
Poi ho scoperto la montagna.


“Viaggiare è essere infedeli. Fatelo senza rimorsi. Dimenticate i vostri amici per degli sconosciuti!”
Cit Paul Morand

Ebbene, vorrei che l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato lasciasse i lettori di ObiettivoNews con un suo pensiero bello o che comunque faccia riflettere sul viaggio in treno.

Risposta: Viaggiare è conoscere e conoscersi, confrontarsi con l’altro, con coloro che condividono la nostra stessa esperienza in una carrozza ferroviaria o su un bus e con coloro che incontreremo una volta raggiunta la nostra meta. Viaggiare più che infedeltà è sete di conoscenza, è ricchezza, ovunque, e con qualsiasi mezzo. Farlo in treno, il mezzo sostenibile per eccellenza, lo è ancora di più perché aiuta il pianeta, e noi stessi che abbiamo il dovere di lasciarlo in salute a chi verrà dopo di noi.

“Tempo Nuovo” rappresenta un auspicio importante, ci dica ancora qualcosa che è insito nel titolo scelto.

Risposta: Il vero messaggio da cogliere è che la pandemia ci ha fermati, la guerra ci ha rallentato la voglia di ripartenza. Abbiamo dunque il dovere dell’ottimismo, di ricostruire, di rimodernare l’Italia.
Per cogliere l’opportunità di poter costruire grandi opere.

INTERVISTA ALL’AD LUIGI FERRARIS

© Riproduzione riservata

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