LEINI – Si è aperto con la consegna di un encomio alla Polizia Municipale la seduta del Consiglio di martedì scorso. Un fuori programma che sarebbe dovuto andare in scena da tempo ma che le disposizioni anti pandemia, e quindi le sedute del parlamentino svolte a distanza, avevano fino ad ora impedito.
La richiesta di assegnare il riconoscimento, consegnato al comandante Salvatore Papalia e all’agente Marzia Tessuti, è arrivata sulla scrivania del sindaco Renato Pittalis dalla Legione dei Carabinieri del Piemonte, e trova il suo fondamento nel contributo dato dagli agenti leinicesi ad un’importante indagine, che ha toccato varie zone d’Italia, portata avanti con i Carabinieri di Leini, con il Noe, il Nucleo Operativo Ecologico di Torino, con i forestali di Collegno e la Guardia di Finanza di Taranto.
Un lavoro lungo e meticoloso, come riassunto dal sindaco, partito dal maggio 2018 quando, sul territorio tra Leini e Lombardore, era stato abbandonato un enorme cumulo di rifiuti. Già nel luglio dello stesso anno le indagini avevano permesso di risalire ad alcune persone che trafficavano in questo ambito, in buona sostanza contattando chi aveva rifiuti da smaltire, proponendogli una soluzione vantaggiosa e quindi abbandonando i rifiuti stessi in luoghi poco frequentati. Da quell’episodio l’attenzione si era allagata fino a toccare altre regioni, come la Lombardia e la Puglia. L’indagine era proseguita, in un ambiente ostile alle forze dell’ordine e tra personaggi decisamente pericolosi, con intercettazioni ambientali e telefoniche (43 le utenze messe sotto controllo per un periodo di 18 mesi di ascolto), perquisizioni, collegamenti: il tutto ha permesso di sgominare la banda dedita a questi traffici. Una decina di persone sono state assicurate alla giustizia, altre rinviate a giudizio. Due mezzi sono stati messi sotto sequestro, e anche una notevole quantità di denaro frutto di queste attività illecite.
Nell’ambito del lavoro di indagine, conclusosi in modo più che brillante, si sono distinti sia il comandante Papalia, sia l’agente Tessuti, per avere, con alto senso del dovere, diretto e partecipato personalmente (nel primo caso) all’indagine, e collaborato, con spiccato intuito investigativo (nel secondo) a tutta l’operazione.
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