PIEMONTE – Si è tenuta ieri mattina, sabato 25 settembre 2021, la tavola rotonda promossa e organizzata dal NurSind, il sindacato degli infermieri, alla quale hanno partecipato, l’Assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi, il Capo Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale, Gianluca Vignale, in sostituzione del Presidente Alberto Cirio e il Direttore generale dell’Asl città di Torino, Carlo Picco.
Erano presenti e sono intervenuti i delegati piemontesi del sindacato infermieristico provenienti da tutte le aziende sanitarie regionali, i rappresentanti degli ordini professionali provinciali ed esponenti della dirigenza infermieristica piemontese del Sidmi.
“Quale ruolo per gli infermieri piemontesi nella scrittura del nuovo piano socio sanitario regionale dopo l’emergenza covid?
Vogliamo porci come autorevole forza responsabile, propositiva e costruttiva, seppur in un momento difficile e delicato come quello attuale – ha dichiarato a termine dell’evento Francesco Coppolella il segretario regionale del NurSind – continuando contestualmente a mantenere quel ruolo critico e di sentinella proprio di un sindacato.
L’infermiere è figura cardine sulla quale è necessario e fondamentale investire, lo ha reso ancora più evidente l’emergenza covid non solo da un punto di vista numerico ed operativo ma anche gestionale e di valorizzazione delle competenze.”
Il contributo alla discussione degli ordini professionali sul fabbisogno di personale infermieristico e quello degli infermieri dirigenti del SIDMI, sulle conseguenze di un elevato rapporto infermiere paziente, hanno evidenziato quanto la situazione richieda interventi, investimenti e programmazione per dare risposte ai bisogni di salute e di assistenza della popolazione attraverso la valorizzazione della figura infermieristica.
Gli infermieri hanno chiesto alla Regione che nella scrittura del nuovo piano socio sanitari regionale venga dedicato un capitolo alla funzione infermieristica e che si occupi delle principali criticità, ( fabbisogno, territorio, emergenza urgenza ecc ) sia in ambito aziendale attraverso la costituzione di strutture complesse infermieristiche, sia in ambito regionale, attraverso un ruolo di coordinamento, linee guida, verifiche e progettazione.
“Si sta discutendo il nuovo contratto, la legge di bilancio e il pnrr porteranno nuove risorse, c’è un piano di riorganizzazione della rete territoriale e una revisione della struttura dell’emergenza urgenza. La domanda è : vogliamo farci trovare pronti?
In Piemonte, secondo le stime della fedarazione nazionale degli infermieri mancano complessivamente 4077 infermieri di cui 2537 sul territorio, comprensivi dell’ infermieri di famiglia previsti dal decreto rilancio e 1541 in area ospedaliera.
Seppur la cronica carenza di infermieri è una piaga nazionale, la Regione deve interrogarsi su quali strategie utilizzare per incrementarne il numero, trattenere quelli che ci sono e rendere appetibile venire o restare a lavorare in Piemonte.”
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