TORINO – È crisi strutturale per il sistema piemontese delle RSA, le residenze per anziani che dall’inizio della pandemia vivono fasi drammatiche e necessitano di interventi per non essere costrette a chiudere, mettendo in crisi sia migliaia di famiglie degli anziani ricoverati sia migliaia di lavoratori.
Se ne è parlato oggi pomeriggio con toni anche accesi durante la seduta online dell’Osservatorio regionale sulle RSA, il coordinamento istituito lo scorso anno durante la prima fase della pandemia per farsi carico di dare risposte alle segnalazioni in arrivo dai diversi tavoli provinciali, composto da Regione Piemonte, Prefettura di Torino, Città metropolitana di Torino, Ordini dei medici, sindacati, ANCI Piemonte.
“L’assenza della parte politica regionale a questi lavori di coordinamento non è più tollerabile – commenta il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Marco Marocco che nell’Osservatorio rappresenta anche tutte le Province piemontesi – la struttura tecnica della Regione Piemonte fin da subito ha fatto la sua parte, ma non possiamo più attendere. L’assessore alla sanità della Regione Piemonte Icardi si è presentato una sola volta alle riunioni dell’Osservatorio dimostrando scarsa considerazione per un’emergenza che si va trasformando in vera crisi di sistema. Da mesi abbiamo raccolto e segnalato il grido d’allarme delle RSA che, in assenza dei ristori finora solo annunciati, rischiano la chiusura. La politica regionale ha il dovere di intervenire prima che sia troppo tardi”.
Del problema sociale legato ai servizi agli anziani l’Osservatorio ha a lungo parlato anche oggi: “vogliamo tutti evitare il fallimento di questo coordinamento – aggiunge Marocco – e le risposte devono arrivare dalla sanità regionale. Auspico che il presidente della Regione Cirio voglia intervenire direttamente”.
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