Rock Politick – In questo periodo di silenzio istituzionale, accompagnato da una stallo della situazione politica e sanitaria, ci sentiamo sempre piú soli e isolati dalla nostra comunità.
La campagna vaccinale sta andando piú lentamente del previsto e gli aiuti economici, di cui i media nazionali ci hanno illuso sulla portata con l’arrivo del Messia Mario Draghi, non ci hanno soddisfatto. Le scuole sono di nuovo chiuse e ci accingiamo a festeggiare un’ altrà festività come un giorno qualunque.
In tutto questo ci siamo noi, che ogni giorno combattiamo la nostra personale battaglia. Donne costrette a vivere una situazione di disagio, chiuse in casa con uomini che non le rispettano. Mamme vicine all’esaurimento nervoso, divise tra famiglia e lavoro. Uomini neodisoccupati che non vedono piú la luce fuori dal tunnel. Universitari sempre piú demoralizzati e alla ricerca di un’ identità smarrita. Figli che hanno perso i loro genitori senza poterli salutare. Nonni che non hanno potuto abbracciare i loro nipoti. Ragazzi sempre piú portati a credere che il vero amore si trovi dietro a uno schermo di un computer. Bambini innocenti, vittime di una situazione che li porterà ad avere una visione distorta della realtà.
Siamo tutti un po’ depressi, chi piú e chi meno. Ci sentiamo soli e ci stiamo abituando a vivere a pieno la nostra solitudine.
É per questo che sono rimasto molto toccato, quando mi sono imbattuto nella lettera pubblicata dal mio giornale, scritta da due giovani ragazzi e indirizzata al Governo.
Mi rivolgo ai due ragazzi autori di questa lettera e a tutti i miei coetanei!
Non condivido tutto quello che avete scritto, ma ho ammirato molto il vostro coraggio… Avete ragione quando dite che i giovani di oggi non si battono piú per le loro idee, e sapete perché? Perché non esistono piú le idee. Ai giovani di oggi non é permesso pensarla diversamente dal sistema, non é permesso loro sbagliare e imparare, le vecchie generazioni in questi ultimi anni non ci hanno mai ascoltato: basta guardarci attorno! Viviamo in una realtà che é rimasta indietro nel tempo e addirittura i politici “giovani” che abbiamo eletto, sono stati forgiati da una mentalità conservatrice e intollerante al nuovo e al diverso.
Non bisogna peró essere negativi… Questo momento e questa crisi sarà molto importante perché ci ha fatto capire quali siano i problemi principali della nostra società.
Dobbiamo essere noi Millenials o Generazione Z, chiamatela come volete, a dover risolvere questi problemi! Sono convinto che ce la faremo, perché il multiculturalismo, l’ europeismo e la ricerca dell’innovazione tecnologica sono stati i cardini della nostra formazione e riusciremo a staccarci da questa politica ormai vecchia, obsoleta e non meritocratica.
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