CASTELLAMONTE –Non si placa la polemica sulla vaccinazione fatta dal Sindaco Pasquale Mazza.
Il primo cittadino aveva spiegato nei giorni scorsi, che si era recato al punto vaccinale il primo giorno della campagna vaccinazioni e, siccome era avanzata una dose, i sanitari gli avevano chiesto se voleva farla. Sostenendo il concetto sull’importanza della vaccinazione, Mazza aveva accettato.
Ed è stato tacciato di essere uno dei “furbetti” dei vaccini, cosa che invece non ha nulla a che vedere, siccome i “furbetti” dei vaccini sono coloro che forniscono una falsa autodichiarazione pur di ricevere il vaccino.
La difesa del Sindaco è stata confermata dal Commissario dell’Asl To4, Luigi Vercellino, che ha spiegato che, i primi giorni in cui è inziata la campagna vaccinale anti-covid, l’organizzazione era ancora da mettere a punto, quindi capitava che qualche persona che aveva aderito, non si presentasse, e il vaccino, a quel punto, andava sprecato. L’intento era quindi quello di non sprecare le dosi.
Ora ad attaccare il Sindaco Mazza, e la Lega Salvini Premier, sezione di Castellamonte, con una nota di Daniele Goglio, che scrive:
“Lungi da noi sollevare ulteriori polemiche, inneggiando all’illegalità, né tantomeno vogliamo urtare la sensibilità di chi sostiene la scelta del Sindaco di sottoporsi alla vaccinazione, nonostante non fosse tra le categorie previste. Tuttavia, ci sembra doveroso fare alcune precisazioni a tutela di tutte le persone appartenenti alle categorie più a rischio, dagli over 80 , molti dei quali sono ancora a casa in attesa di una chiamata dall’ASL , a coloro i quali sono affetti da patologie invalidanti, che speriamo vengano sottoposti alla vaccinazione al più presto.”
E aggiunge: “Da un punto di vista istituzionale ci torna alla mente l’immagine del Presidente Mattarella che con sua dimostrata compostezza attende paziente il suo turno tra le altre persone, e teniamo a segnalare che il Presidente dell’ANCI Decaro ha assicurato che i sindaci attenderanno il proprio turno di vaccinazione!
Oggi l’argomento è talmente sentito, vista anche l’impennata dei contagi che ci costringe ,dopo più un anno dal primo caso, ad essere nuovamente chiusi in casa per evitare di oberare la sanità pubblica di un carico di lavoro eccessivo, che nei comuni dove il Sindaco non ha atteso il proprio turno è stato costretto a rilasciare le dimissioni !
Da un punto di vista etico e morale non comprendiamo come il Sindaco di Castellamonte, che si giustifica dicendo che la dose propostagli sarebbe stata sprecata e denuncia una leggerezza del suo comportamento, non abbia potuto pensare di rifiutare la vaccinazione per sé stesso, convocando un concittadino appartenente alle categorie più a rischio.
Ora in attesa di conoscere meglio le dinamiche dell’accaduto nelle sedi opportune, ci auguriamo che il Sindaco decida di non sottoporsi alla seconda dose vaccinale, attendendo il suo turno proprio perché sarebbe come avallare un comportamento moralmente e istituzionalmente scorretto!”
La seconda dose va fatta entro un termine prestabilito (differente a seconda del tipo di vaccino), altrimenti non serve. La tesi del rifiuto della seconda dose fa nascere un interrogativo di fondo: è moralmente corretto rifiutare la seconda dose facendo sì che la prima vada sprecata, in quanto la procedura dovrà riprendere da capo?
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