BELMONTE – Nei giorni 1 e 2 aprile è stato effettuato, in collaborazione tra l’Ente di gestione dei Sacri Monti e la Squadra S.A.P.R. del Corpo Militare Speciale Ausiliario dell’Esercito Italiano A.c.i.s.m.o.m, un rilievo sperimentale del territorio e delle condizioni vegetative della Riserva Speciale del Sacro Monte di Belmonte con l’utilizzo di aeromobili a pilotaggio remoto.
[su_slider source=”media: 179286,179285,” limit=”100″ width=”1600″ height=”220″ title=”no” pages=”no” autoplay=”3000″]
Il 25 marzo un incendio di intensità eccezionale ha percorso 195 ettari della Riserva Speciale del Sacro Monte di Belmonte, sito UNESCO dal 2003. L’intensità, la persistenza e la profondità del fronte di fiamma ha generato danni devastanti sulla vegetazione arborea, azzerando al contempo la componente erbacea e gran parte di quella arbustiva.
Questo evento di eccezionale gravità rischia di compromettere gravemente l’equilibrio ecologico e idrogeologico del territorio e di far regredire di vari stadi evolutivi le superfici forestali.
Dai rilevi effettuati a terra si ipotizza che più dell’80% dei castagni scottati da fuoco morirà entro il primo anno e la stessa sorte toccherà a circa il 60% percento delle querce presenti sulle superfici percorse da incendio. Ciò significa che il patrimonio arboreo più stabile e più prezioso dei boschi del promontorio di Belmonte verrà ridotto drasticamente.
[su_slider source=”media: 175353,185830″ limit=”100″ width=”1600″ height=”220″ title=”no” pages=”no” autoplay=”3000″]
Questo incendio rappresenta drammaticamente uno degli eventi più traumatici mai subiti dal territorio della Riserva. Per tale motivo non è semplice prevedere l’evoluzione che subiranno i soprassuoli, in quanto tutte le osservazioni sino ad oggi condotte dall’Ente di gestione si riferiscono al passaggio di fronti di fiamma meno intensi, più veloci e che danneggiavano in modo diverso e più moderato la componente arborea.
Risulta quindi molto importante, anche per la messa a punto degli interventi di ripristino e di gestione futura del territorio, monitorare nel tempo le effettive dinamiche di evoluzione delle cenosi forestali colpite.
Al fine di analizzare con il maggior dettaglio possibile le condizioni attuali post incendio e monitorare le dinamiche di sopravvivenza e sviluppo della vegetazione, si è attivata una proficua collaborazione tra il Settore gestione del territorio dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti e la Squadra S.A.P.R. del Corpo Militare speciale ausiliario dell’Esercito Italiano A.c.i.s.m.o.m., che prevede l’utilizzo di sofisticati aeromobili a pilotaggio remoto (droni) attrezzati con sensori e telecamere per le attività di rilievo e monitoraggio del territorio. La sinergia nasce dal fatto che il Corpo Militare ha un assetto dotato di tali strumenti tecnologici ed hapersonale altamente formato per il sorvolo in remoto anche a grandi distanze dal punto di partenza.
[su_slider source=”media: 179291,179288″ limit=”100″ width=”1600″ height=”220″ title=”no” pages=”no” autoplay=”3000″]
Il compito della Squadra S.a.p.r. è principalmente la ricerca e il soccorso di persone disperse mediante l’utilizzo di droni, la sorveglianza e il monitoraggio aereo di aree soggette ad eventi sismici e alluvionali nonché l’intervento in occasione di gravi calamità. Collabora con enti pubblici ed associazioni di Protezione Civile.
L’attività sperimentale svolta presso il Sacro Monte di Belmonte (sito UNESCO dal 2003) è votata a molteplici finalità ed utilità: verificare nel dettaglio il perimetro dell’incendio, identificando al contempo le isole di territorio che non hanno subito i danni del fuoco presenti eventualmente all’interno del perimetro; rilevare all’interno del perimetro incendiato la presenza di piante che presentano segni vegetativi attivi e vitali. Mappare nel corso della stagione vegetativa l’esistenza e l’evoluzione dell’attività vitale delle piante arboree all’intero delle superfici percorse da incendio.
Monitorare nel corso delle due prossime stagioni vegetative l’evoluzione del soprassuolo in termini di sopravvivenza della parte arborea danneggiata da incendio.
L’utilità di questi studi è duplice.
In primo luogo consente di elaborare mappe dettagliate delle differenti intensità del danno subito dalle superfici boscate percorse da incendio, in modo da progettare in modo più mirato gli interventi di ricostruzione e ripristino realizzabili nei prossimi anni. In secondo luogo testare le potenzialità dell’uso degli aeromobili per il rilevamento ed il monitoraggio del territorio.
L’Ente e il suo staff tecnico è intenzionato ad allargare la sperimentazione metodologica anche all’elaborazione dei dati immagine, addivenendo ad una loro integrazione all’interno degli strumenti del Sito Informativo Territoriale messo a punto dal Settore gestione del territorio.
Non ultimo si ritiene di sperimentare l’uso dei droni per verificare in modo complessivo, nel corso delle prossime stagioni, lo svilupparsi di eventi franosi anche di piccola entità, che sarebbe difficile scoprire solo con rilevamenti a terra.
Gli aeromobili verranno utilizzati periodicamente anche per il monitoraggio e il controllo della riserva.
L’avvio di questa sperimentazione costituisce un esempio di sinergia e di collaborazione virtuosa tra enti.
SCORRERE PER GUARDARE LE FOTO
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore. Ci scusiamo per i loghi evidenti su foto e video ma siamo obbligati a causa di alcuni colleghi per niente professionali
Per restare sempre informato con ObiettivoNews, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.