GERMAGNANO – Quando si imbatteva in un terreno agricolo apparentemente abbandonato, la prassi era sempre la stessa: si recava all’Agenzia delle Entrate e lo registrava a suo nome in qualità di locatario.
Il vantaggio? Ottenere in tal modo i contributi agricoli erogati dalla Regione. C’era però un particolare, i legittimi proprietari non ne sapevano nulla. Questo è quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’indagine nei confronti di un agricoltore di Germagnano, piccolo Comune delle Valli di Lanzo. Il tutto è nato dalla denuncia di un uomo che casualmente ha scoperto che il terreno ereditato dai genitori risultava registrato con un contratto di affitto in realtà mai stipulato.
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I Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura della Repubblica di Ivrea, hanno ascoltato una trentina di proprietari terrieri nei comuni di Lanzo Torinese e Germagnano. Dai primi riscontri è emerso fin da subito che la quasi totalità dei soggetti coinvolti era totalmente all’oscuro che i loro appezzamenti, sui cui gravava tra l’altro una richiesta di contributo pubblico, risultassero dati in locazione al fantasioso agricoltore.
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“L’operazione” ideata dal maldestro concittadino, infatti, permetteva, mediante la registrazione del contratto, di ottenere i contributi agricoli che l’A.R.P.E.A., l’agenzia regionale per i fondi all’agricoltura, eroga a vantaggio dei produttori agricoli. La vicenda ha assunto toni ancora più spiacevoli quando i Finanzieri hanno accertato che alcuni dei contratti agricoli erano stati stipulati con persone oramai defunte da anni, destando l’incredulità e l’indignazione dei parenti delle persone decedute. La posizione del sessantenne è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Ivrea mentre i Finanzieri stanno già investigando su un altro analogo caso che riguarda terreni ubicati in comuni della val di Viù.
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