CASTELLAMONTE – “ Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
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La frase, parte di un sermone del pastore Martin Niemoller, che invitava ed invita ad alzare l’attenzione contro l’apatia sociale, perché questa finisce sempre per favorire intolleranza e odio, è stata esposta, dall’Amministrazione Comunale, sulla facciata del Municipio di Castellamonte.
“Come Amministrazione comunale – afferma – riteniamo la memoria degli orrori passati, perpetuati da dittatori di ogni colore, condizione imprescindibile per evitare che possano accadere nuovamente.
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Riteniamo giusto, oltre al ricordo delle atrocità della deportazione, lanciare una riflessione sulle cause di quanto successe in tutta Europa, sulle cause che portarono alla morte di 15 milioni di persone.
Tali cause sono da ricercare nella negazione di ogni diversità dai folli parametri che definirono la purezza della razza, la diversità che fu sottolineata dalle leggi razziali e che fu usata a pretesto per le deportazioni nei campi di concentramento e di sterminio, la diversità di religione, etnia, orientamento politico o sessuale.
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Abbiamo quindi deciso, – conclude l’Amministrazione Comunale – oltre a sostenere le meritevoli iniziative delle Scuole e dell’ANPI rivolte agli studenti, di lanciare questo messaggio che speriamo inviti alla riflessione. Le categorie citate sono scritte con il colore che li identificava nei Lager: marrone per gli zingari, giallo per gli ebrei, rosa per gli omosessuali e rosso per gli oppositori politici. Quando tutti coloro che sono diversi a noi saranno spariti ci accorgeremo di essere soli. Meditiamo che questo è stato”.
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