CASTELLAMONTE – Riceviamo in redazione e pubblichiamo integralmente:
“Riteniamo doveroso, dopo quanto sentito durante il confronto avvenuto domenica sera fra
Strada del Ghiaro Inferiore – Foto d’Archiviocandidati sindaci al comune di Castellamonte, prendere nuovamente una netta posizione di denuncia circa le problematiche ambientali indotte dalle attività svolte nell’area ex ASA di via del Ghiaro.
E’ bene quindi ricordare che la Città Metropolitana (più volte citata dal candidato sig. Maddio, attuale vicesindaco, come l’ente che autorizza le attività svolte nel sito) ha caratterizzato la suddetta area in documenti ufficiali come “sito la cui adeguatezza è discutibile in quanto vi è palese limitazione derivante essenzialmente dal fatto che lo stesso è situato a breve distanza da un nucleo abitativo di una certa rilevanza”, aggiungiamo noi, nucleo abitativo non solo di una certa rilevanza in quanto da piano regolare indicato invece come area densa di tipo residenziale.
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Prendiamo atto che le problematiche sono note, seppur con sensibilità differenti tra il vicesindaco Maddio e i restanti candidati, il primo che continua palesemente a far finta quasi di nulla circa l’impatto ambientale che l’area genera, mentre Mazza e Recco, interessati alla questione da tempi non sospetti, evidenziano la realtà dei fatti quando confermano l’inadeguatezza dell’ubicazione dell’area, allineandosi quindi al pensiero delle Città Metropolitana.
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Facciamo quindi notare al vicesindaco Maddio che:
– quando parla di errore a monte condividiamo il suo pensiero, peraltro è arcinoto da anni che c’è stato tale errore di valutazione negli anni ‘90, ma gli errori se generano danni al tessuto urbanistico (e tutto quanto ne consegue) si possono, con la volontà amministrativa (che è evidente lui non ha mai avuto e non ha), cercare di risolvere anche solo attraverso vere mitigazioni degli impatti ambientali e la delocalizzazione di alcune lavorazioni in luoghi più idonei
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– quando parla di ecocentro di via del Ghiaro restiamo allibiti di come nella realtà dei fatti quello che lui chiama ecocentro sia una piattaforma di gestione logistica dei rifiuti al servizio di oltre 50 comuni altocanavesani e oltre 80 mila persone, che genera, dati della Città Metropolitana alla mano, movimenti e stoccaggi pari a 670 t/giorno di rifiuti urbani di vario genere, un ecocentro è ben altra cosa, senza parlare, seppur è vero di minor rilievo rispetto al passato, dei periodici episodi di odori e rumori molesti che ancora oggi comunque si manifestano, più volte denunciati dai cittadini alla polizia locale e che indicano chiare violazioni delle norme di legge, per quanto riguarda Eurotecenergia confermate ad esempio dalla recente ennesima diffida all’esercizio da parte della Città Metropolitana
– quando parla che la competenza autorizzativa sulle attività e la tipologia di rifiuti trattate nell’area è di competenza della Città Metropolitana allora sappia che formalmente la stessa ha espresso perplessità sul fatto di aumentare ulteriormente il carico di attività, invece già autorizzate, dalle notizie a nostre mani non avendo potuto accedere a tutta la documentazione mediante accesso civico, dall’amministrazione uscente, di cui il sig. Maddio è vicesindaco, a seguito delle richieste di Teknoservice per ulteriori 100/t di stoccaggi di RSU e di Eurotecenergia per la costruzione di una nuova piattaforma di cippatura legno e produzione pellets, il tutto da ricondursi ad ancora maggior traffico veicolare indotto e potenziali problemi circa nuovi rischi ambientali
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– quando durante la Conferenza dei Servizi dell’ottobre del 2015 ha affermato “che all’epoca dell’insediamento di ASA, il sito era in area industriale e che in seguito il PRGC di Castellamonte ha fatto si che si sviluppasse lungo l’asse di via Piccoli, un edificazione abitativa, venuta in un secondo tempo “, è sicuro di quanto dice? L’edificazione abitativa, basta conoscere bene il proprio territorio, è lì dagli anni 60/70, ben prima dell’arrivo dell’area ASA che tra l’altro ha consumato
una vasta porzione di terreni agricoli ricordiamo, se il sig. Maddio invece non ricorda.
La Città Metropolitana sappiamo essere disponibile, lato politico e amministrativo, come la Regione peraltro, ad aprire un tavolo serio di confronto sul futuro dell’area o una sua gestione più adeguata al tessuto urbano in cui è stata calata violentandone a suo tempo la storicità residenziale e agricola, tavolo a cui più volte abbiamo chiesto proprio al vicesindaco Maddio di dare la propria adesione senza aver mai avuto risposta. L’unica assenza di sensibilità alla questione rimane di fatto quella dell’amministrazione comunale attuale che non vuole sedersi al suddetto tavolo inspiegabilmente, per cui noi lo invitiamo nuovamente come invitiamo chiunque sarà il prossimo sindaco di
Castellamonte per affrontare seriamente e con volontà la problematica.
COMITATO VIA PICCOLI/VIA DEL GHIARO – CASTELLAMONTE”
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