VARALLO (VC) – l presidente Atap, Rinaldo Chiola, risponde a Faisa Cisal sul confronto in corso per il rinnovo dei contratti integrativi aziendali. “Un sindacato che prometta ai lavoratori l’impossibile per acquisire facili consensi si assume una grave responsabilità
“In seguito al comunicato stampa, pubblicato su diverse testate giornalistiche locali, con il quale FAISA–CISAL rivolge ad ATAP e alle altre organizzazioni sindacali una serie di accuse relative al confronto in corso per il rinnovo dei contratti integrativi aziendali, riteniamo necessario, pur senza entrare nel dettaglio, smentire alcune affermazioni oggettivamente infondate e gravemente lesive dell’immagine dell’azienda”. A scriverlo in un comunicato il presidente Atap Rinaldo Chiola.
E arriva pronta la risposta della Faisa Cisal, con un nuovo comunicato:
“Esimio Presidente Dott. Chiola, ci risiamo!!! Mi permetta di constatare nuovamente che Lei ha “frainteso” il mio comunicato stampa!! Del resto però, come accadde alcuni mesi fa, quando a mezzo stampa mi ritrovai a doverLe fare notare le numerose inesattezze relative ad una Sua pregiatissima replica inerente il medesimo argomento, anche in questa occasione, probabilmente non ha compreso pienamente quanto da me pubblicato e a cui Lei ha risposto.
Gentilissimo Presidente, innanzi tutto mi permetta di chiederLe da dove si desume che FAISA Segreteria Provinciale di Biella e Vercelli, attraverso me, che sono il Segretario Provinciale, abbia promesso l’impossibile ai lavoratori, tralasciando la finalità dei facili consensi che Lei, da una sua funambolica interpretazione ha espresso!!
Ma passiamo oltre, Signor Presidente, perché sa, cose da dire ce ne sono molte e non mi sembra il caso di tediare i lettori con preamboli troppo articolati.
Ciò che la Sua Pregevolissima persona ha voluto smentire con la Sua precisazione circa la definizione di nastro lavorativo, poteva essere evitato se Lei avesse letto attentamente (sempre che lo abbia fatto personalmente e che non le sia stato riportato tralasciando pezzi fondamentali) il mio Comunicato Stampa nel quale si cita “… Giornate di lavoro cadenzate da lunghe e ripetute soste…”. Credo che questo periodo renda pienamente l’idea di quello che tecnicamente viene definito nastro lavorativo che, Le ricordo, ha imparato a conoscere dopo le nostre numerose istanze in merito.
Esimio Presidente, quando Lei dichiara che lo stato di salute psico-fisico del personale aziendale è mantenuto sotto costante osservazione attraverso rigorosi protocolli di sorveglianza sanitaria conformi alle prescrizioni di legge, mi viene da pensare che Lei purtroppo non sia pienamente consapevole di come si svolgano le visite periodiche dal medico competente, a cui siamo sottoposti. Pertanto, per meglio far comprenderLe, per dovere di cronaca ed onestà intellettuale, ciò a cui sono sottoposti i lavoratori nell’ambito di accertamenti sanitari, sappia che il personale viaggiante, solitamente durante le proprie soste (tempo in cui il lavoratore può disporre liberamente del proprio tempo rendendosi disponibile però a riprendere il servizio), viene inviato presso gli ambulatori dove si trova il medico competente per espletare esami tossicologici, analisi del sangue, test audiometrici e visivi, elettrocardiogramma, ovvero tutti quegli accertamenti sanitari che certificano l’abilità o meno alla mansione di autista e che non possono in alcun modo evidenziare se vi siano o meno problematiche legate allo stress da lavoro correlato. Mi permetta di aggiungere inoltre, Signor Presidente, considerato il fatto che Lei è sempre molto preciso e puntuale, che questi momenti in cui il personale viaggiante viene dall’azienda inviato per l’espletamento degli accertamenti sanitari durante il proprio tempo libero, Lei ancora oggi non lo retribuisce come invece dovrebbe avvenire (come ben sa c’è una vertenza in corso attivata dallo scrivente).
Esimio Presidente, mi meraviglia come Lei possa asserire che le attuali turnistiche del personale ATAP garantiscano la massima efficienza possibile alla luce della struttura dei programmi di esercizio; probabilmente Lei la ritiene tale poiché la considera solo dal punto di vista della produttività e dal mantenimento al ribasso dei costi e non dal corretto utilizzo del personale. Infatti Lei non considera il fatto che la turnistica è organizzata su gruppi ristretti di lavoro che tutto sono tranne che eterogenei per quanto concerne la distribuzione dei carichi di lavoro. Gruppi di lavoro sempre più risicati perché la Sua attenta gestione ha fatto si che tanti gruppi siano non disponibili per tutti (tolti i turni del personale part time e quelli del personale che ha documentate necessità) classificando così autisti di serie A e autisti di serie B.
Esimio Presidente, quando Lei asserisce che la stessa FAISA CISAL è passata a sostituire la richiesta di ridurre il “nastro lavorativo” con la richiesta di un maggior indennizzo ai lavoratori commette una grossa e non involontaria inesattezza. sappia signor presidente che faisa cisal non gioca al mercante in fiera soprattutto su argomenti come la salute e la sicurezza dei lavoratori!!!
Limite massimo di 11 ore al nastro lavorativo e che laddove l’azienda non fosse stata in grado di limitare la giornata lavorativa entro quel limite, tutte le ore oltre le 11 sarebbero dovute essere indennizzate ora pari ora. Detto indennizzo avrebbe consentito di commutare eventualmente il compenso economico in giornate di riposto. Giusto ribadire questo aspetto esimio Presidente, giusto ribadirlo anche a coloro i quali temendo di perdere.
Qualche tessera pensano bene, come lei del resto, di distorcere la realtà. Sappia signor presidente, che Mauro Caputo segretario provinciale di Faisa Cisal è prima di tutto un autoferrotranviere, che quotidianamente come tutti i dipendenti Atap si alza al mattino presto e si fa le sue belle giornate di lavoro; sappia che a Mauro Caputo autista e segretario provinciale di Faisa Cisal, interessa la salute e la sicurezza sua e dei lavoratori, che le tessere non gli danno da mangiare, che il suo stipendio è lo stesso di tutto il personale viaggiante di Atap sia avendo 100 iscritti sia avendo 2 iscritti.
Comunque Gentilissimo Signor Presidente, cogliendo in maniera preziosa la Sua cura dei particolari, come già feci alcuni mesi fa, Le rinnovo l’invito a venire a fare qualche turnetto come da Lei definito “rigorosamente conforme alle norme”; mi rammarico solo di una cosa, ovvero che Lei probabilmente non è abituato a svegliarsi con costanza alle ore 4, 4,30 o 5 per essere sul posto di lavoro entro le 5 o sei del mattino per poi finire dalle 18 in avanti ma vedrà sarà un’esperienza utile. Sappia anche che, Pregiatissimo Presidente, se non si porta da mangiare qualcosa da casa, dovrà acquistarla a Sue spese in qualche bar o supermercato. Mi auguro per Lei che non faccia troppo freddo o troppo caldo perché sa, Signor Presidente, se vorrà tentare di riposare sui sedili del bus, sempre che ci riesca, il motore dovrà rimanere spento.
Presidente ora mi dica, perché sulla Sua replica non ha anche spiegato cosa intende fare per rilanciare questa Azienda? Non è più tempo né di cornici né di quadri Signor Presidente!!! Qual è la Sua politica in merito alla corretta amministrazione di un’azienda? è mantenere il costo del lavoro al ribasso e l’impegno per i lavoratori al rialzo? È continuare a perdere affidamenti perché vogliamo essere non competitivi per dimostrare che il costo del personale va ribassato ulteriormente e che non bastano più nastri lavorativi fino a 14 ore? È non avere idea chiara di come iniziare a fare noleggio? È non sfruttare le potenzialità di una Sede enorme per creare utili?
È consentire l’utilizzo di auto aziendali (ad esempio quella del Direttore Generale) senza ritegno (anche come auto privata) per alcuni e non renderle disponibili per quei servizi (verificatori) che porterebbero risultati economicamente vantaggiosi? È continuare ad avere crediti per svariati milioni senza richiederne l’esigibilità e rischiare di perderli per il bene politico?
Lei Signor Presidente è stato molto attento a rispondere a ciò che le conveniva per far vedere che tutto va bene!!! Signor Presidente le Sue pregiatissime risposte però sono frutto di una lettura tutta Sua, o di chi per lei, del nostro comunicato!!!
Signor presidente esimio, il dialogo che lei promuove con le sigle sindacali lo promuove sempre e solo con quelle che sono disposte a cedere alle Sue condizioni!!! Se io, come lei afferma “mi assumo una grave responsabilità promettendo l’impossibile ai lavoratori per acquisire facili consensi” allo stesso modo un presidente che non rispetti la dignità la salute e la sicurezza dei lavoratori, si assume una grave responsabilità!!”
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