IVREA -Essere solo contro sé stesso e sfidarsi di continuo, raggiungere un traguardo solo per pensare al successivo.
È seguendo questa filosofia di vita (valida per lo sport, ma anche per il lavoro di tutti i giorni) che Mirco Mion, imprenditore canavesano classe 1964, ha partecipato alla prima edizione dell’Alpine Endurance Trail 4K in Valle d’Aosta. Una corsa montana lungo un anello di 350 chilometri con un dislivello positivo di 25.000 metri, che, partendo e arrivando a Cogne, tocca le principali località turistiche della Valle, sotto “l’occhio vigile” dei quattro 4mila: Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso.
«Non è tanto la posizione in classifica che cercavo – spiega Mion -, anche se il 113esimo posto da me ottenuto su quasi 600 partecipanti e 309 atleti arrivati in fondo alla gara è, di per sé stesso, un buon risultato. Il mio scopo è raggiungere l’obbiettivo che mi sono prefisso. I 350 chilometri percorsi durante il 4K sono, alla fine, solo il traguardo di tutti gli altri migliaia di chilometri calpestati durante gli allenamenti e le gare di preparazione, avendo in testa sempre un unico obiettivo: mettersi in gioco e arrivare in fondo».
Una corsa continua, su sentieri di montagna, in discesa e in salita, con le pietre che ti rotolano sotto i piedi, le buche che ti tagliano le gambe, il sole che ti rallenta e il freddo serale che ti affatica, con la sveglia antelucana per riprendere a correre e il dimenticare la stanchezza di notte pur di non smettere di correre. A Mirco sono stati necessari, in tutto, 132 ore e 24 minuti di fatica e di esaltazione per tornare a Cogne, al traguardo. Meno di cinque giorni durante i quali non si è mai permesso di avere dei dubbi, di perdere la certezza di riuscire a giungere fino al traguardo finale.
«Spesso si dice che una esperienza è importante in quanto ti cambia dentro – racconta l’atleta canavesano -. Non ne sono convinto. Una gara come il 4K non può cambiarti, perché devi già essere, prima di partire, una persona da “4K”. Esalta le tue caratteristiche, la tua determinazione, la tua convinzione che se hai dei limiti non li hai ancora raggiunti. Ti rende consapevole della tua certezza che nessuna difficoltà è importante quando si desidera realmente raggiungere un obbiettivo».
Di questo Mirco Mion ne è completamente convinto e mette la medesima passione anche nella sua attività professionale, che sia nelle sue aziende di Gruppo Più a Ivrea (che forniscono servizi di assistenza nel mondo economico finanziario) o nel suo ruolo di presidente di Agefis, l’Associazione dei geometri fiscalisti della quale è anche socio fondatore, o di collaboratore di alcune delle testate finanziarie più importanti in Italia.
«Perché corro? Forse perché ogni volta che lo faccio ho l’opportunità di sentirmi straordinario. Similmente amo il mio lavoro perché è sfidante come una corsa. Amo il mio mestiere perché è fonte di nuove relazioni e di nuove sfide da affrontare e mi permette di intraprendere sempre nuovi progetti professionali».
Mirco Mion è nato a Ivrea il 16 marzo 1964. Laureato in economia e commercio nei primi anni ‘90, ha, negli anni, coltivato la sua passione per l’imprenditoria e il business plan. Presidente e amministratore delegato di Gruppo- Più, tre società che forniscono servizi di assistenza nel mondo economico finanziario, si occupa principalmente di Studi di fattibilità, Controllo della gestione aziendale e Credit management. Nel 2012 intercetta le esigenze della categoria e crea Agefis, l’Associazione geometri fiscalisti, di cui è presidente dal 2012. Lo scopo è di valorizzare il ruolo dei geometri qualificati con competenze specialistiche in campo fiscale, tributario e del lavoro.
Estimatore dell’attività sportiva in genere, «perché necessita di un’attenta analisi preventiva per affrontare le sfide che pone e perché indica la via della preparazione e del sacrificio», ama la corsa e la montagna: nel 4k appena terminato ha potuto perfettamente coniugare queste sue due passioni.
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