STRAMBINO – Da ieri, giovedì 28 aprile, presso il Centro di Senologia aziendale di Strambino, di cui è Responsabile il dottor Sebastiano Patania, è entrato in funzione un nuovo mammotome, un sistema avanzato per agobiopsia completamente controllato dal computer che consente un prelievo multiplo di tessuto mammario quando si sospettano lesioni tumorali.
Questo sistema, che è utilizzato sotto guida ecografica, mammografica o di risonanza magnetica, permette di avere una maggiore precisione nell’operazione di inserimento dell’ago, perché è il sistema computerizzato con misurazioni precise (stereotassi) a valutare profondità e posizione dell’ago per un’aspirazione più efficace del tessuto da esaminare in laboratorio.
In più, il nuovo mammotome di cui si è dotata l’ASL TO4 è un’apparecchiatura di ultima generazione: il Centro di Senologia di Strambino è tra i primi dieci centri in Italia a utilizzare questa tecnologia.
La formula di acquisizione di questo innovativo strumento è quella del service, per cui la ditta appaltatrice – la ditta Devicor Medical Italy – fornisce l’apparecchiatura, ma garantisce anche, a parità di costo, l’aggiornamento tecnologico del sistema e la sua manutenzione. L’investimento da parte dell’ASL è di circa 296 mila euro per un periodo di 48 mesi.
“Abbiamo voluto effettuare questo investimento – commenta il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone – perché riteniamo necessario dotare il nostro Centro di Senologia di Strambino di una nuova apparecchiatura di livello tecnologico appropriato rispetto alla tipologia di attività svolta e al volume di prestazioni effettuate”.
“La rete aziendale dedicata alla diagnosi precoce del tumore al seno – aggiunge il dottor Ardissone – è costituita da un Centro di Senologia Diagnostica di riferimento per tutta l’Azienda – creato a Strambino, dove opera un’équipe medica multidisciplinare altamente qualificata nel settore – e più unità periferiche aziendali – presso gli Ospedali di Chivasso, di Ciriè, di Ivrea e di Settimo Torinese – in cui si effettuano le mammografie con apparecchiature digitali di ultima generazione, che permettono l’interconnessione con il Centro di riferimento. Alla base di questa organizzazione vi è la consapevolezza che la diagnosi precoce del tumore della mammella è difficile e richiede competenza specifica, apparecchiature adeguate e frequente integrazione tra più tecniche diagnostiche”.
Il dottor Patania spiega così le peculiarità innovative del nuovo strumento: “il drenaggio separato dei liquidi ematici durante l’agobiopsia, che permette di mantenere pulito e integro il frustolo di tessuto prelevato, il mantenimento della potenza di rotazione della lama nella fase di prelievo del tessuto, il prelievo direzionabile, che permette al clinico di decidere in quale direzione effettuare il prelievo o di evitare il prelievo in direzione di vasi, la raccolta automatizzata e separata dei campioni in cartucce radiotrasparenti, che permettono la visualizzazione diretta tramite radiografia dei campioni, effettuabile durante l’intervento e senza interromperlo, sono alcune delle caratteristiche della nuova apparecchiatura che aumentano in modo significativo l’efficacia dell’indagine e che diminuiscono i tempi di biopsia”.
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